Martedì 16 luglio si rinnova anche nella città feltresca la antica tradizione di festeggiare la Madonna del Carmelo (o del Carmine) nell’omonima piazzetta, in contrada Valbona, uno dei luoghi più caratteristici del centro storico. Il programma prevede la recita del Santo Rosario alternata a canti mariani eseguiti dal coro Sancta Maria de Cruce di Mazzaferro, con al termine un gradito rinfresco offerto dagli abitanti della contrada.
Protezione. La manifestazione avviene da sempre sotto lo sguardo amorevole dell’antica edicola votiva con la Madonna del Carmelo, posta in posizione centrale su un muro che domina la piazzetta. Come si può leggere nel volume “Protezione sulla città tutta” (Urbino 2015), che traccia la storia di tutte le edicole votive della città, questa maestadina è senza dubbio attualmente la più venerata, tra tutte le 37 del centro storico. Le ragioni di una pietà così diffusa sono da attribuirsi al fatto che l’edicola gode di un culto rionale, dell’intero quartiere di Valbona. Non è infatti legata a una casa privata, in posizione defilata, bensì è al centro di un pianoro (via del Carmine, non a caso) che da sempre è uno dei luoghi di ritrovo del quartiere, dai giochi dei bambini (come la campana disegnata ancora sul selciato) alle veglie serali, alle feste o rosari.
Oratorio scomparso. L’edicola è il proseguimento di un culto più antico dovuto alla presenza, proprio dove oggi c’è la piazzetta, di un oratorio dedicato sempre alla Madonna del Carmine (almeno dal ’600). Esso venne abbattuto e l’omonima congregazione soppressa (tra il ’700 e l’800), così gli abitanti devoti alla Vergine del Carmelo decisero di edificare un’edicola per continuare la devozione. È costituita da una tettoria a due falde che sormonta una nicchia rettangolare chiudibile da due ante in legno. Ogni sera e col solleone i residenti accostano le vecchissime ante, comunque sempre apribili dall’avventore che voglia recitare una preghiera. A terra, nell’ultimo rifacimento della pavimentazione (secondo ’900) è stato realizzato un largo gradino dove sono sempre curati numerosi vasi di piante. Il quadro interno è una tela in alcuni punti consumata e certamente più volte ripresa, forse ottocentesca; non possiamo escludere neppure che provenga dall’antico oratorio.
Carmelo. Il dipinto rappresenta una Madonna col Bambino tra le nubi; in basso quattro anime del purgatorio supplicano Maria incoronata di stelle, che con la destra regge due piccoli scapolari, simboli carmelitani, e con la sinistra porge il seno a Gesù. Il culto per la vergine del Carmelo è legato a due colonne della Chiesa: innanzitutto l’ordine carmelitano, che l’ha adottata come protettrice, soprattutto dopo l’apparizione a S. Simone Stock nel 1251 in cui la Vergine con Gesù in braccio promise la salvezza dell’anima agli indossatori dello scapolare; in secondo luogo, alla preghiera per le anime del purgatorio, che la tradizione vuole siano aiutate specialmente dalla Madonna del Carmine.
Giovanni Volponi