C’era una volta il “Grillo d’Oro”… Potrebbe sembrare l’inizio di una favola ed in parte lo è. Tutto inizia nel 1965, quando il frate cappuccino Valerio Grazioli, istituisce un piccolo coro per educare i bambini alla musica. Nasce così il “Grillo d’Oro” di Pesaro, proprio nella patria di Gioachino Rossini, oggi città Unesco della musica.
Favola. Nel giro di pochi anni il coro, composto da una cinquantina di voci bianche, si impone alla ribalta nazionale grazie al suo direttore, padre Fabio Ottaviani. Iniziano le tournée in tutt’Italia e vengono incisi i primi dischi. Il successo è talmente grande che, insieme al coro, nasce anche la “Festa Nazionale del Maestro” per riconoscere il lavoro dei maestri elementari. E così durante lo spettacolo si alternano le canzoni e le premiazioni degli insegnanti. Sono i big della tv di allora a presentare le edizioni della rassegna pesarese: Claudio Lippi, Memo Remigi, Daniele Piombi, Nicoletta Orsomando, Maria Giovanna Elmi, Lino Toffolo…. Ventitré edizioni consecutive, poi la favola finisce. Il “Grillo” chiude le ali e rimane in silenzio per 30 anni, fino alla morte di padre Fabio Ottaviani quando i suoi ex allievi decidono di scrivere un finale diverso. Tornano a bussare alle porte dei Cappuccini e riprendono in mano i vecchi spartiti. L’entusiasmo è alle stelle. Ora tra quei bambini degli anni Settanta ci sono anche professionisti affermati del mondo dello spettacolo come il direttore artistico Gabriele Foschi. Nel giro di un anno il “Grillo d’Oro” è di nuovo sul palco e grazie al compositore Franco Fasano tornano anche i bambini delle elementari che gareggiano tra loro nella scrittura dei testi.
Premiati. E così si arriva allo scorso 19 giugno, quando al teatro “Rossini” di Pesaro va in scena la 24^ edizione della “Festa Nazionale del Maestro”. La favola riprende esattamente dal punto in cui si era interrotta trent’anni prima. A condurre tra gag e risate ci sono Massimo Lopez e Tullio Solenghi, mentre a cantare sul palco spuntano i volti dei bambini di ieri e di oggi. Poi la scena è tutta per i migliori insegnanti d’Italia. Nomi illustri premiati come “maestri di vita”: il ballerino Ivan Cottini affetto da sclerosi multipla, l’oncologo Paolo Veronesi, l’ispettrice di Polizia Ornella Della Libera e Nicoletta Mantovani moglie di Pavarotti. E poi le storie speciali come quella di Stefano Danti, maestro in carcere e quella delle insegnanti della 5^C dell’Istituto “Don Milani” di Forlimpopoli che hanno ideato un progetto di inclusione nella lingua dei segni. C’è anche un premio alla memoria di Mirena Ceccolini, una maestra di Cattolica deceduta nel febbraio scorso a soli 47 anni. Lo ritirano i suoi alunni della scuola “Carpignola”, la stessa dove Mirena aveva studiato da bambina. «Nonostante la malattia la nostra maestra non si è fatta trovare impreparata all’esame più importante – spiegano i piccoli studenti – se n’è andata col sorriso facendo lezione fino al suo ultimo giorno e insegnandoci ad amare la vita sempre». E per non lasciare il suo posto vuoto gli amici hanno pensato di acquistare 800 banchi per i bambini della scuola di Dimtu in Etiopia, nella missione del sacerdote pesarese Abba Marcello Signoretti. Una gara di solidarietà nata dai suoi vecchi compagni di classe dell’Istituto Magistrale “Morselli” di Pesaro e dagli ex insegnanti ma sostenuta da tantissime persone di Cattolica compresi gli studenti di Mirena che hanno realizzato piccoli oggetti da porre in vendita. Nel giro di breve tutti i banchi sono stati donati e per questa maestra la campanella è già tornata a suonare tra i suoi nuovi alunni dell’Africa.
ROBERTO MAZZOLI