Un evento che vuole portare alla luce il prezioso patrimonio storico della Diocesi per far sì che i beni culturali possano diventare esperienza di vissuto. Domenica 2 giugno, tante persone hanno preso parte alla presentazione di “Tesori della Diocesi”, la serie di eventi culturali che l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola propone, dal 2 al 9 giugno, presso il Centro Pastorale Diocesano.
Codici miniati. A inaugurare le iniziative in programma la conferenza, introdotta da Valentina Tomassoni dell’Ufficio Diocesano Beni Culturali, sul recupero conservativo di tre importanti codici miniati, due Antifonari provenienti dall’archivio dell’antica Cappella Musicale del Duomo di Fano ed un Graduale proveniente invece dalla Cattedrale di Pergola.
Storia. Ad aprire la serata le parole del Vescovo Armando che si è soffermato in particolare sull’importanza di coltivare la storia di un territorio, sulla valorizzazione dell’Ufficio Diocesano Beni Culturali poiché una diocesi senza Beni Culturali, senza arte è una diocesi muta. A seguire l’intervento dell’archivista diocesano Massimo Bonifazi . “Fulcro del percorso espositivo sono i tre corali risalenti al XV secolo i quali sono stati oggetto di un recente, importante, intervento di restauro grazie ai contributi 8×1000 concessi in favore del museo diocesano di Fano”.
Restauro. La parola è passata poi a Stella Mimmotti di Jesi e Massimiliano Berretta di Urbino, due restauratori esperti nel risanamento conservativo del patrimonio archivistico e librario, che hanno descritto lo stato in cui versavano i tre codici e le tecniche utilizzate per ridare loro nuova vita, sempre sotto il costante monitoraggio della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Umbria e delle Marche.
Cappella Musicale. Stefano Baldelli, docente di organo, pianoforte e teoria della musica all’IDMS (Istituto Diocesano di Musica Sacra) e direttore della Cappella Musicale del Duomo di Fano, ha incentrato il suo intervento proprio sull’archivio della cappella Musicale della Cattedrale di Fano.
Riformare. “A distanza di secoli tra i vari sforzi per adattare i salmi all’uso della preghiera corale cristiana – ha messo in evidenza don Francesco Pierpaoli, docente di liturgia dell’IDMS – possiamo considerare il sistema della salmodia responsoriale come la scoperta più geniale in questo senso. Mi auguro comunque che apprezziamo nell’antifonario di Fano il desiderio di riformare la liturgia perché possa andare sempre all’essenziale e sia armonia di voci, di libri, di persone”.
Antifonario. La presentazione si è conclusa con l’intervento di Federico Raffaelli, docente dell’IDMS nello specifico insegnante di Direzione di Coro, che si è soffermato sulle analogie e differenze tra antifonario e graduale con esempi musicali cantati dal coro Jesus Spes dell’IDMS di cui è lui stesso direttore.