Lo scorso 11 giugno è stato inaugurato il Museo Nazionale Rossini, ospitato al piano nobile di Palazzo Montani Antaldi. La struttura museale diventa il polo di attrazione principale degli altri luoghi rossiniani per eccellenza come il Teatro, i Musei Civici di Palazzo Mosca, il Conservatorio Rossini con il Tempietto Rossiniano e la Biblioteca della Fondazione Rossini.
Evento. L’inaugurazione, grazie anche alla presenza dei delegati delle Città Creative della Musica Unesco, ha visto Pesaro trasformarsi in capitale mondiale della musica. La cittadinanza che ha affollato l’atteso taglio del nastro ha potuto visitare il piano nobile di Palazzo Montani Antaldi entrando nelle dieci sale tematiche, seguendo un percorso che permette di conoscere in modo approfondito vita e opere del Cigno. Il museo è articolato come un’opera lirica di fantasia dove l’ouverture, o sinfonia iniziale, coincide con il Salone degli Specchi che ospita il pianoforte Pleyel del 1844, prediletto da Rossini, strumento di notevole valore storico e organologico, restaurato e perfettamente accordato. Il salone, dove si trova anche il famoso ritratto giovanile di Rossini, potrà ospitare incontri, conferenze e concerti da camera. Il primo atto inizia con la sala 2 dedicata al periodo che va dalla nascita di Rossini, nel 1792, al 1811, ovvero ai primi passi del compositore, al trasferimento con la famiglia a Bologna fino al debutto a Venezia con “La cambiale di matrimonio”. Nella Sala 3, dedicata ai soggiorni a Bologna/Venezia/Milano (1812-1814), sono visibili personaggi, scenografie teatrali e oggetti di quel periodo, tra viaggi, amori e successi che fanno di Rossini una vera e propria pop star del suo tempo. Nelle sale 4 e 5, dedicate a Napoli/Roma/Bologna/Milano (1815 – 1822), si trovano documenti, immagini, quadri e postazioni interattive per raccontare il Rossini napoletano, direttore del Teatro San Carlo, ma anche il Rossini richiesto a Roma e a Milano fino al ritorno a Bologna.
Percorso. Dopo l’Intermezzo ecco la sala 6: Rossini ha 30 anni e ha composto una trentina di opere che lo hanno reso famoso in tutta Europa. La sala è un’area video con proiezioni di capolavori come il Barbiere di Siviglia, la Cenerentola e La gazza ladra. Il II atto inizia con la sala 7 che contribuisce ad illustrare la maturità di Rossini con i viaggi in Europa e il trasferimento a Parigi fino alla morte nel 1868. La sala 8 è dedicata all’ultima opera composta dal Cigno nel 1829, Guglielmo Tell, prima che il compositore si chiudesse in un misterioso ‘silenzio’. L’opera è inserita nel contesto dell’epoca dai moti parigini del 1830 e ’31 all’ascesa al trono di Luigi Filippo d’Orleans con Dumas e Liszt che incoraggiano gli insorti. Sala 9 e sala 10 sono dedicate all’opera religiosa di Rossini, in particolare allo Stabat Mater e alla Petite Messe Solennelle con il celebre ritratto di Rossini sul letto di morte di Gustav Dorè. A luglio e agosto il Museo è aperto tutti i giorni h 10 – 18, sabato fino alle 23. Info 0721 192 2156. Biglietti da 8 a 13 €. Buona visita!
MARIA RITA TONTI
Sul Museo Nazionale Rossini vedi anche l’articolo di IVANA BALDASSARI
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