Il convento dei Cappuccini di Fossombrone, abitato dalla nostra piccola fraternità, custodisce le spoglie mortali del Beato Benedetto da Urbino, cappuccino, che abbiamo festeggiato lo scorso 28 aprile.
Festa. I tre giorni che hanno preceduto la festa sono stati guidati da fr. Damiano Angelucci, attualmente parroco di S. Francesco a Pesaro. Egli ha presieduto le due Messe celebrate nella sera del 25 e 26 aprile, durante le quali, attraverso le sue parole, ci ha condotti in un percorso in cui, sulle orme del beato Benedetto, abbiamo potuto assaporare la gioia nel vivere pienamente il mistero pasquale.
Ma la serata che ha visto una partecipazione più numerosa è stata, come ogni anno, la tradizionale fiaccolata di sabato 27 aprile. Alle 20.30 fr. Damiano ha celebrato la S. Messa nella chiesa di S. Antonio Abate; successivamente ci siamo incamminati in pellegrinaggio a piedi per la vecchia strada dei cappuccini fino al piazzale del convento dove il predicatore ha fatto una meditazione ed ha benedetto tutti con la reliquia del Beato. Si è trattato di un vero e proprio momento di preghiera, che ha visto partecipare centinaia di persone, le quali hanno illuminato la via con le candele che tenevano in mano, simbolo della propria vita illuminata dalla luce di Cristo.
Domenica 28, il giorno della festa, è stato scandito da quattro celebrazioni eucaristiche. La prima alle 9.00; la seconda alle 10.30, presieduta da fr. Sergio Lorenzini, Ministro Provinciale dei Cappuccini delle Marche; la terza alle 16.00 presieduta da Mons. Armando Trasarti, vescovo della diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola, al termine della quale ha benedetto i bambini presenti; e l’ultima alle 17.00 presieduta da don Giancarlo, parroco di S. Agostino.
Chiesa. In queste giornate si è potuta vedere l’espressione di una Chiesa in festa, dove la liturgia è stata alimento per i momenti di allegria passati all’interno del convento nel quale, tra sabato e domenica, è stato possibile vivere un clima di comunione anche mangiando e giocando insieme.
Da parte di noi frati resta la profonda gratitudine al Signore, che crediamo debba essere riferita anche a tutti coloro che sono stati riflessi della sua provvidenza.
Ringraziamenti. Per questo sentiamo davvero di dover ringraziare tutte le persone che si sono veramente spese per poter dar vita a questa festa, e a tutta la popolazione circostante che ci ha sostenuto in diversi modi dimostrando il loro affetto per il beato Benedetto e per noi frati.