Mi giunge un annuncio su facebook: “Hai vinto un telefonino di ultimo modello, scrivi il tuo indirizzo, la tua e-mail e il numero telefonico per ricevere il regalo”. Ora non consideratemi più semplice di quello che sono, sono molti anni che ho smesso di credere alla Befana ed a Babbo Natale e quando leggo la parola regalo mi rendo conto che è sempre un regalo per gli altri che si trasforma in una fregatura per me. Per una volta tanto ho finto di beccare all’inganno ed ho fornito i dati richiesti dalla missiva. Solo nelle ultime righe si capisce che il mio nome andrà a finire in un elenco dal quale verrà estratto a sorte un solo vincitore. Con questo sistema si trarranno fuori migliaia di nomi e dati relativi che verranno venduti a pochi centesimi di euro a quelle ditte che ti asfissiano con la pubblicità. Direte, ma perché sei caduto nella trappola? Volevo vedere dove andavano a parare. In futuro assieme al mucchio di pubblicità che sono costretto a cancellare ci sarà anche qualche messaggio in più.
Un amico di origine campana, dunque scafato in abbondanza, mi racconta un aneddoto divertente. All’autogrill lo abborda un napoletano che dopo una storiella piena di vicissitudini e disgrazie si dice costretto a vendere il proprio telefonino per poter tornare a casa. Il mio amico vede allora campeggiare a lettere cubitali la parola PACCO. (Si vende un oggetto ed al momento della consegna lo si sostituisce con un pacco vuoto.) Sicuro della fregatura gli dà spazio ed al termine dell’incontro, dopo varie manovre, si ritrova una custodia piena di stucco ed 80 euro in meno. “E adesso”? gli chiedo. “Se lo ritrovo gli do altri 80 euro, perché è stato troppo bravo nel confezionarmi la fregatura”. Morale della storia: Babbo Natale e la Befana non esistono ed i telefonini si comprano in negozio, salvo volersi divertire assistendo ad una commedia recitata dal vivo o scritta su internet.