Dopo i lavori di restauro torna a splendere la chiesa di Santa Maria del Gonfalone. L’inaugurazione si terrà sabato 30 marzo, alle ore 16. All’apertura di uno dei gioielli del centro storico fanese interverranno il Vescovo Armando, il Sindaco del Comune di Fano Massimo Seri, il consigliere della Regione Marche Mirco Carloni, Claudio Maggini funzionario storico dell’arte della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle Marche e direttore dei lavori, Simona Guida Funzionario Architetto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche. Modererà Guido Ugolini Responsabile scientifico per i Beni Culturali Diocesani. L’inaugurazione sarà arricchita dalla presenza del Sax Orchestra del Conservatorio “G. Rossini” – direttore M° Stefano Venturi.
Chiesa del Gonfalone. “La bella chiesa cittadina di Santa Maria del Gonfalone – sottolinea l’Ufficio Diocesano Beni Culturali – la diresti affacciarsi timidamente su via Rinalducci, quasi a voler proteggere i tesori che la fanno importante e unica. Fu eretta, così come oggi la vediamo, nei primissimi anni del Seicento dalla Confraternita omonima. Non si trattò in realtà di una costruzione ex novo, ma del rifacimento e dell’ampliamento di una preesistente chiesa che le fonti archivistiche attestano esistere già nel secolo XVI, chiesa diventata però col passare degli anni non più idonea, per esiguità di spazi, a corrispondere a quanto le mansioni caritative a cui era chiamata l’omonima confraternita ivi costituitasi richiedevano.
Restauro. La Chiesa di Santa Maria del Gonfalone mostra nella facciata non finita un bel portale in pietra calcarea e, all’interno, uno straordinario soffitto ligneo a lacunari ottagoni commissionato nel 1606 all’intagliatore mondolfese Matteo Carloni, con al centro un meraviglioso medaglione intagliato, opera lignea di bottega veneta. Così scrive infatti l’archivista Giuseppina Boiani Tombari che ha rintracciato il contratto inerente la commessa del soffitto: “Il contratto ci informa che il quadro centrale, rappresentante la Madonna della Misericordia che accoglie sotto il suo manto alcuni personaggi, tra cui due confratelli vestiti di sacco bianco legato con una cintura di cuoio, un pontefice – probabilmente il concittadino Ippolito Aldobrandini sotto il cui pontificato era stata consacrata la chiesa – ed altri fedeli, doveva essere eseguito da maestranze veneziane, ma su disegno fornito dalla confraternita stessa, così come i quattro cherubini che dovevano pervenire ugualmente da Venezia”. Il soffitto, oggi restaurato, è tornato ad essere perla nel meraviglioso castone della chiesa.
Destinazione. Ai fanesi un po’ meno giovani la chiesa di Santa Maria del Gonfalone ancora oggi ricorda non tanto le originarie e numerose attività da essa svolte nel corso dei secoli, quanto piuttosto, a seguito delle trasformazioni subite dalla bella aula nel corso del ’900, le varie destinazioni d’uso a cui venne adibita: sala cinematografica; sala per cineforum; sala teatrale, dove alcune generazioni di filodrammatici fanesi si sono cimentate per anni nella grande arte della recitazione; luogo per conferenze e incontri e corsi di vario genere. Per qualche decennio l’importante edificio cittadino è stato sede della Caritas diocesana.
Attività future. Quali saranno le linee-guida e gli orientamenti che indirizzeranno le attività future del monumentale complesso, dopo questa operazione di recupero dell’importante manufatto, è forse presto dire, ma di certo esso non disattenderà le motivazioni profonde che, da sempre, sono state le ragioni fondanti della sua storia e dell’affetto di cui i cittadini fanesi l’hanno sempre colmato.