Il 28 novembre celebriamo la memoria di San Giacomo della Marca, frate minore dell’Osservanza francescana, uno dei più grandi predicatori del secolo XV.
È compatrono della Regione Marche.
Nacque a Monteprandone (AP) nel 1394. Frequentò l’Università di Perugia, privilegiando gli studi di diritto. Entrò nell’Ordine francescano nel 1416. Discepolo di S. Bernardino da Siena. Dedicò tutta la sua vita alla predicazione nelle Marche, in Italia e in Europa e a porre pace tra le città attraverso numerosi «Statuti», da lui stesso redatti.
Fano. Venne a Fano molte volte. La prima volta fu nel 1423 per combattere l’eresia dei Fraticelli che imperversava a Massaccio (Cupramontana), ma era presente anche a Fano e negli stati soggetti ai Malatesti. Contrastò questa eresia dietro sollecitazione di papa Martino V (1417-1431).
Nel 1427, mentre predicava a Fano, venne a conoscenza della grave malattia, che aveva colto Pandolfo Malatesti (1370-1427), detto il «Grande», signore di Rimini e di Fano, considerato come uno dei più audaci condottieri militari d’Italia. Lo assisté confortandolo e lo invitò a ricevere i sacramenti. Pandolfo spirò, il 3 ottobre, tra le braccia del santo. Pandolfo è sepolto nelle «Tombe Malatestiane» della città, presso la diruta chiesa di San Francesco.
Nel 1440 cercò di porre pace tra il conte Guidantonio di Urbino (1378-1443) e Sigismondo Malatesti (1417-1468). I Fanesi, ammirati delle capacità di mediazione e di santità di Giacomo, chiesero al santo una presenza dell’Osservanza francescana nella loro città, ma non se ne fece nulla.
Nel 1441 lo troviamo ancora a Fano per collaborare con il Consiglio comunale. Al termine di questa attività, vennero redatti anche alcuni capitoli, ma non fu approvato quello relativo ad arginare lo sfacciato lusso che si verificava durante le nozze di famiglie ricche e potenti.
Anche nel periodo della reggenza episcopale del frate minore Giovanni De Tonsis (†1482), venne a predicare a Fano.
Predicatore. Nel 1454 ritorna, richiamato da Sigismondo Malatesti per predicare contro il lusso, il Malatesti, dopo 13 anni, si era reso conto dello sbaglio fatto nel 1441.
Nel 1455 lo ritroviamo predicatore della Quaresima. In questa circostanza gli venne fatta, di nuovo, la richiesta di erigere un convento dell’Osservanza francescana. Fu scelta come prima residenza dei Frati minori la Madonna del Ponte.
Nel 1464 Il Santo predicò per l’ultima volta a Fano.
Nel 1471 lo ritroviamo nella nostra città insieme al Beato Marco da Montegallo per erigere il Monte di Pietà, sostenuti, entrambi, dal vescovo, il francescano Giovanni De Tonsis (1445-1482). Venne redatto anche lo Statuto in volgare.
Mons. Aurelio Zonghi (1830-1902), storico, archivista e paleografo, nonché vescovo di Sanseverino e Jesi, indicò come beni incalcolabili per la città di Fano: l’Opera Santa Maria del Ponte, sul Metauro, l’Ospedale o Casa di Pietà, le Eredità Cantarini ed Onofri, il Collegio Nolfi e il Monte di Pietà.
San Giacomo della Marca morì a Napoli nel 1476 e fu sepolto a Santa Maria la Nova nella città partenopea. Nel 2001, dietro forti e giuste pressioni da parte dei Frati minori delle Marche, il suo corpo ritornò a Monteprandone e, attualmente, riposa a Santa Maria delle Grazie, da lui edificata.