L’ospite è anche troppo gentile: “Ti posso offrire un calice di vino o un bicchiere di birra”? Giudicatemi pure snob, ma fra un calice ed un bicchiere preferisco il primo. Volete paragonare la fatica ed il lavoro per produrre il nettare di Bacco? Preparare lo “scassato” per piantare le barbatelle, inserire i pali nel terreno, tirare i fili per costruire i filari. E poi potare, legare i tralci, diradare i grappoli o se del caso le foglie; ancora, vendemmiare, pigiare i grappoli, passarli al torchio, far fermentare il mosto, trasferirlo in contenitori puliti, farlo maturare ecc. Credo di aver tralasciato alcune operazioni. Un grosso lavoro fra agricoltori ed enologi. Finalmente in bottiglia. La birra invece è un prodotto industriale che si ottiene facendo fermentare l’orzo ed i tempi di produzione sono molto brevi, qualche settimana.
La cosa strana è che al ristorante i prezzi della birra sono a volte più elevati di quelli del vino, salvo rare eccezioni. Ma poi volete mettere il cerimoniale che accompagna la degustazione di un calice: osservare la bottiglia (produttore, anno, vitigno) stapparla con cura evitando (se è frizzante) scene da Capodanno o premiazioni in Formula 1; annusare il tappo, osservare il colore e il profumo. Il vino va versato con cura facendolo scivolare sul lato del calice. Se, per caso, è richiesto un brindisi evitare di far tintinnare i calici fra loro. Questo distingue le persone raffinate dai grezzi. Per la birra, invece, è sufficiente sollevare il gomito e tracannare senza problemi il liquido; E se una traccia di schiuma permane sul labbro superiore nessuna paura, basta passarci il dorso della mano. Degustare un vino è un’arte e una scienza, bere birra è un atto alimentare.