È stato un momento di forte spiritualità quello vissuto dall’intera comunità parrocchiale sabato 29 settembre, riunita nella chiesa di San Lorenzo Martire in Tavullia, in occasione dell’ordinazione diaconale di Luigi Signoretti. La solenne celebrazione Eucaristica, è stata presieduta dall’Arcivescovo Piero Coccia, concelebrata da numerosi sacerdoti, con la partecipazione di diaconi e accoliti dell’arcidiocesi e di un foltissimo gruppo di fedeli. Una gioia straripante che Luigi ha vissuto ricevendo il sacramento dell’ordinazione; una grande festa di cuori e di mani che hanno abbracciato e affiancato il cammino del neo diacono permanente.
Servizio. La consapevolezza e l’entusiasmo di questo importante passo erano evidenti nel suo sguardo luminoso e colmo di gioia, nella sua risposta pronta e decisa alla chiamata dell’Arcivescovo, nella relazione che di lui ha proferito don Marco Di Giorgio, nella professione di obbedienza nelle mani dell’Arcivescovo, a lui come ai suoi successori, nel rivestirsi dei paramenti che indosserà nelle celebrazioni, nel suo completo abbandono nelle mani di Dio e della Chiesa. «Un evento originale il conferimento dell’ordine diaconale a Luigi – ha detto l’Arcivescovo durante l’omelia – ma cosa vuol dire essere diacono? E cosa comporta il diaconato? Soprattutto servire la comunità, ma un servizio che abbraccia diversi ambiti della Chiesa. Il diacono deve fare esperienza di un annuncio del mistero, egli è l’uomo della profezia, parla in nome di Cristo – ha proseguito monsignor Coccia – questa realtà è espressa dalle letture di oggi. Nella prima lettura lo Spirito Santo scende sul popolo d’Israele e tutta la comunità è chiamata alla profezia. Questa profezia deve entrare nel cuore di Luigi, il diacono è l’uomo della profezia perché lo Spirito Santo è su di lui e deve esercitarla nell’ambito della Chiesa. Inoltre c’è una diaconia della cultura, non intesa come sapere, ma una cultura che è sensibilità al dialogo. Ci deve essere una diaconia che porta all’essenziale della vita, la fede; l’essenziale è la fede in Gesù Cristo. Gesù, nel Vangelo di Marco, dice che è meglio entrare nel Regno dei cieli senza una parte del corpo che è motivo di scandalo, e allora il terzo elemento è di una diaconia che va relativizzata, il diacono è colui che segna il passo, è l’essere profeta del mistero di Cristo bisogna ritornare all’essenziale, perché la Chiesa oggi ci chiede che si eserciti una diaconia dell’essenziale, della cultura e del relativo. Il servizio del diacono deve avere un cammino che abbia chiarezza di direzione».
Agape. A conclusione della celebrazione c’è stata una grande esultanza di saluti in particolare dai membri dell’Azione Cattolica di Pesaro, di cui Luigi ha sempre fatto parte fin da giovane, ma anche dalla comunità parrocchiale di Tavullia. La serata si è conclusa al Centro Giovanile “Stefano e Paolo” con una gran bella festa e agape fraterna. Un momento unico ed emozionante per la comunità di Tavullia.