Si è svolto sabato 30 giugno l’incontro “Giustizia e pace si baceranno” al Centro Pastorale diocesano. Dopo l’introduzione di Gabriele Darpetti, direttore dell’Ufficio Pastorale per i Problemi Sociali e il Lavoro, che ha evidenziato come questo appuntamento tradizionale di giugno chiuda un ciclo di sette incontri annuali che avevano come filo conduttore “l’impegno nel presente, lo sguardo nel futuro”, è intervenuto il Vescovo Armando.
Corruzione. Il Vescovo ha affrontato il tema della corruzione, ma propedeutico a questa riflessione ha ritenuto opportuno fare un richiamo sull’importanza del rispetto delle regole.
Giustizia. L’intervento principale di Padre Francesco Occhetta, autore del libro “La giustizia capovolta”, ha messo in evidenza che oggi siamo di fronte a un grande interrogativo: “E’ davvero l’unico modello possibile l’attuale modello di giustizia, che ripaga con altro male il male fatto, moltiplicandone gli effetti ed esasperando la soglia delle tensioni sociali?”. Secondo lui a questo modello va affiancato il modello della “giustizia riparativa”: un prodotto culturale anzitutto, che pone al centro dell’Ordinamento il dolore della vittima e la riparazione del reo. Sono seguiti cinque interventi programmati, tutti molto seguiti dal pubblico presente.
Carcere. Marta Bianco, Comandante della polizia penitenziaria del carcere di Fossombrone, ha evidenziato che il carcere è sempre un “luogo di dolore” e che, nonostante i detenuti possano partecipare ad attività “trattamentali” con obiettivi rieducativi, tutto ciò non basta se non si riesce a fare “verità”, cioè a raggiungere il cuore delle persone.
Giorgio Magnanelli, presidente dell’Associazione “Un mondo a quadretti”, con l’esperienza di circa 12 anni di volontariato in carcere, ha fatto anche un quadro della situazione legislativa italiana.
Minori. Marco De Carolis, giudice onorario del tribunale dei minorenni delle Marche, ha sottolineato che innanzitutto bisogna ripartire dalle storie delle persone, specie nel settore dei minori, e tenere sempre in considerazione le cause e le condizioni socio-culturali che hanno portato i minori a delinquere. De Carolis ha lanciato un appello a recuperare il senso dell’ascolto.
Speranza. Federica Tarsi, laureanda in giurisprudenza con una tesi sulla giustizia riparativa, ha voluto sottolineare che la giustizia riparativa è importante perchè “crea speranza”, cioè dal male può far nascere anche il bene.
Pace. Michela Pagnini, responsabile della Sala della pace e della Scuola di Pace della Caritas diocesana, ha portato l’esperienza della scuola di pace evidenziando come l’educazione alla pace e alla giustizia siano strettamente interconnessi.