Oltre mille persone hanno preso parte alla Marcia per la Pace e la Fraternità organizzata domenica 22 aprile scorso dagli studenti dell’Istituto scolastico Padalino in collaborazione con l’amministrazione comunale e numerose associazioni fanesi.
Il percorso è partito da via della Giustizia, per poi passando per la strada della Selva, si è giunti all’Eremo di Monte Giove, dove si è svolto l’ultimo momento della Marcia con canti, riflessioni e messaggi. Presenti alla manifestazione l’assessore comunale Samuele Mascarin e il vescovo Armando Trasarti.
Durante il percorso sono stati letti diversi messaggi di Pace preparati dagli studenti delle scuole fanesi e da diverse associazioni locali.
“Questa Marcia – ha sottolineato l’assessore Mascarin all’arrivo all’Eremo di Monte Giove – rappresenta una data importante per la vita civile e democratica della nostra città”. Ha concluso poi – “facciamo in modo che lo spirito che ci ha animato in questo momento continui a contaminare positivamente tutta la nostra comunità”.
Il vescovo Armando rivolgendosi ai ragazzi e alle persone presenti ha sottolineato che -“la pace si fa mettendo in tasca e nel cuore alcuni valori universali che sono di tutti, cattolici e non cattolici”.
“Cari ragazzi – ha proseguito poi il Vescovo – abbiate una testa libera, immagini positive e guardate le persone negli occhi sconfiggendo così ogni pregiudizio e abbattendo ogni muro di separazioni, ingiustizia e odio”.
“L’obiettivo – ha sottolineato il dirigente scolastico della scuola Padalino, Pierluigi Addarii – è stato quello di lanciare un messaggio di Pace alla città in questo periodo storico caratterizzato da circa trenta conflitti mondiali. Inoltre quest’anno ricorre il 70ennale della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo e della morte di Martin Luther King”. Proprio per questo al termine della manifestazione è stato letto da diversi studenti e rappresentati delle associazioni un appello di Pace per dire no alla guerra, no al commercio delle armi, no a ogni forma di violenza, si a una distribuzione equa delle risorse, sì alla salvaguardia della nostra casa comune e sì all’accoglienza.