URBINO – Il programma di quest’anno predisposto dall’Istituto Grafologico Internazionale “G. Moretti” di Urbino, nell’ambito della formazione continua, risponde al bisogno di approfondire l’importanza della “scrittura”, come espressione globale della persona e come indicatore complesso e armonico del suo percorso evolutivo. L’obiettivo è quello di aiutare i grafologi ad approfondire in modo articolato, non solo il significato umano ed umanistico del comportamento grafico, ma anche sviluppare la conoscenza del metodo scientifico per la sua utilizzazione al servizio della persona. Il progetto formativo si articola secondo diversi criteri che devono raccordarsi gli uni con gli altri. L’impegno è quello di indirizzarsi verso una riflessione multidisciplinare avente ad oggetto la scrittura che viene studiata dalla grafologia in collaborazione con le neuroscienze, la filosofia, l’antropologia, la sociologia, la psicologia e la pedagogia.
Il programma del 2018 comprenderà cinque incontri dedicati alle neuroscienze, due alla valorizzazione delle potenzialità umane che si esplicano nella professione, cui seguirà una due giorni dedicata alla riflessione interdisciplinare sulla scrittura con il contributo di filosofi, neuroscienziati, antropologi, sociologi e naturalmente grafologi. A seguire una giornata in cui l’attenzione sarà posta sulla valorizzazione dell’educazione del comportamento grafico per la formazione della persona in età evolutiva con esperti di psicomotricità, di grafologia e di pedagogia. «L’obiettivo principale», ha sottolineato il Presidente dell’Istituto Grafologico Internazionale, padre Fermino Giacometti, «è quello di capire, valorizzare ed educare il comportamento grafico, al fine di dare un contributo fondamentale e necessario per la promozione di una crescita armonica, dall’infanzia alla piena maturità dell’uomo. Quando scriviamo tutta la persona si mette in movimento per tracciare quel segno grafico che è sintesi espressiva della complessa dinamica individuale. Trascurare questo genere di espressione porta all’impoverimento della persona perché non si favorisce l’attivazione delle sue capacità e della sua volontà di manifestarsi per quello che è». Nei vari incontri dei prossimi mesi certamente non si metterà in discussione il valore degli strumenti digitali che hanno una loro specifica utilità, ma verrà rimarcato che non si può privare l’uomo di un metodo espressivo di sé che può essere utilizzato efficacemente per promuovere l’attivazione armonica di tutte le sue potenzialità.
Il progetto formativo di quest’anno é rivolto anche a favorire, spiegare e sostenere il cammino della “Campagna per il diritto di scrivere a mano”, perché, come confermano autorevoli studi recenti, svolti in tutti i continenti, è un insostituibile strumento di crescita e di valorizzazione di molte risorse della persona, da quelle cognitive a quelle emotive, affettive, della motricità e della creatività. Per maggiori approfondimenti è sufficiente andare nell’omonima pagina facebook.
Giuseppe Magnanelli