Dice un amico, “Io non guardo mai la pubblicità”. Male, molto male, bisogna invece esaminarla con aria critica per scoprire le panzane che ci propone e saperci difendere. Partiamo dai trattamenti dimagranti. Ci sono due foto: prima e dopo la cura; almeno tre taglie di differenza. Anche io mi sono fatto una foto del genere, spingi qui, tira li, modella là, dopo sembravo Schwarzenegger. L’ho mostrata agli amici che hanno detto senza esitazione: “Bene hai imparato ad usate Photo shop”. Due signore al ristorante, giovani e pimpanti magnificano il loro adesivo per dentiere che permette di mangiare senza problemi. Non crederei abbiano la dentiera nemmeno se la vedessi nel bicchiere sopra il comodino.
Una ragazza mostra il pancino alla telecamera ed afferma che aveva problemi intestinali prima di prendere delle portentose pastiglie; guardandola si direbbe che non abbia più di 18 anni e a quell’età o si è gravemente ammalati o si ha una funzione intestinale perfetta. Miracoli della pubblicità. Vogliamo parlare della nonna carica di artrosi che, dopo il massaggio con una famosa crema, salta coi nipotini come una capretta? Non c’è più rispetto nemmeno per il Presidente della Repubblica, i suoi corazzieri sotto la divisa portano un cerotto contro il mal di schiena. Possibile che non ci sia un’associazione d’Arma che quereli la ditta per diffamazione? E per finire due belle signore; eleganti, una dice all’amica che non sale in ascensore perché ha timore si senta l’odore di urina. L’ altra le consiglia un assorbente che trattiene i liquidi e sparge profumo. Dopo acquistato il prodotto prendono finalmente l’ascensore e guardano ammirate un bell’uomo distinto che entra assieme a loro. Ma come, ti pisci addosso ed hai anche il coraggio di rivolgere sguardi di apprezzamento a quel tizio?