La Lumen Gentium, una delle quattro Costituzioni del Concilio Vaticano II, definisce la Chiesa “popolo di Dio in cammino”. Con la processione del Corpus Domini ci siamo ritrovati tutti in questa immagine. Abbiamo sperimentato l’essere un unico popolo, quello dei credenti e un popolo in cammino per le vie della nostra città. Mi è caro perciò suggerire due riflessioni che ci riguardano come chiesa locale chiamata a celebrare l’Eucaristia e a lasciarsi plasmare da essa.
Esperienza di unità nella molteplicità
Siamo una comunità che, celebrando l’Eucaristia, è costituita come popolo che fa l’esperienza dell’unità nella molteplicità. Se questa sera siamo qui insieme, non è certo per motivi di simpatia o di stima reciproca né per qualche progetto comune e nemmeno per la condivisione di un ethos comune. E’ per una ragione ben più profonda: è l’unico mistero del Cristo che ci costituisce come unico popolo. Ma l’Eucaristia realizza la nostra unità di popolo di Dio nella diversità. Siamo sì un popolo chiamato all’unità, ma non omologato su un formato unico. Siamo diversi per età, sesso, formazione, cultura, compiti e soprattutto per doni e carismi che il Signore ci ha elargito. E’ proprio l’Eucaristia a farci vivere questa diversità non come conflittualità, ma come complementarietà e ricchezza del Corpo di Cristo che è la Chiesa. Questa prima riflessione deve portarci ad una precisa conseguenza. La nostra chiesa locale non può non vivere queste due dimensioni con tutte le implicanze che ne derivano. Siamo una chiesa particolare che, guidata dal suo pastore che ne garantisce in forma visibile la comunione con la chiesa universale, vive l’esperienza dell’unità al di là delle appartenenze ecclesiali particolari. A questo riguardo mi permetto una sollecitazione. Occorre sviluppare sempre più una vigorosa coscienza di popolo di Dio unito e guidato, superando la nota tentazione dell’autoreferenzialità che produce solo sterilità.
Esperienza di vitalità e contemporaneità
Ma vado alla seconda riflessione. L’Eucaristia si pone come nutrimento per il popolo di Dio in cammino. Non per nulla essa è realizzata nei segni del cibo (pane) e della bevanda (vino), elementi necessari per nutrirci e sostenerci nel cammino quotidiano. Ma affermare che siamo il popolo di Dio in cammino e nutrito dall’Eucaristia cosa comporta? Fondamentalmente due cose: la vitalità e la contemporaneità.Cari fedeli siamo chiamati a camminare, avendo una meta precisa: il Cristo. Il Cristo è sempre l’“Oltre”, perciò la vita è una tensione continua verso di lui che non ci lascia mai soddisfatti. In questa prospettiva l’esperienza dell’Eucaristia si pone come un cammino direzionato che ci rigenera continuamente. Perciò il nostro modo di vivere la fede a volte normativo (insieme di norme) e ripetitivo (ripetizione dei gesti), va rivisto e corretto. E’ l’Eucaristia ad imporcelo. Ma aggiungo un secondo elemento. L’Eucaristia si pone come nutrimento per un cammino vissuto tra gli uomini del nostro tempo, cioè tra coloro che noi definiamo i nostri contemporanei. La chiesa grazie all’Eucaristia è innervata nella storia, cammina in essa. Ciò esige l’impegno ad incrociare le persone con i loro problemi e le loro situazioni, per comunicare il Mistero del Cristo nel quale trova luce il mistero dell’uomo. Non possiamo essere una comunità in difesa e timorosa. Papa Francesco continuamente ci ricorda che siamo “Chiesa in uscita”, proiettata verso le “periferie”, non solo geografiche ma ancora di più esistenziali. Siamo una comunità missionaria che comunica il Vangelo cioè il Cristo a tutti. Come comunità cristiana di Pesaro avvertiamo in particolar modo l’urgenza di essere chiesa non “straniera”, ma presente rispetto alle persone che incontriamo nella quotidianità, alle vicende della nostra città ed anche alle sue scelte politiche, culturali e sociali. A questo proposito mi sia consentito rivolgere una forte sollecitazione ai laici della nostra comunità diocesana, perché si formino sempre più e sempre meglio, anche valorizzando e frequentando il nuovo ISSR che inizierà l’attività accademica nel prossimo mese di ottobre presso Villa Borromeo.