URBINO – Un folto drappello di ragazzi delle parrocchie del Duomo e dell’Annunziata di Urbino, accompagnati dai genitori ed accolti dalle catechiste pronti e attrezzati per vivere un giorno a Loreto, “alla scuola di Maria”: questa la bella “istantanea” che si presentava nel piazzale del mercato sotto l’Annunziata domenica scorsa 2 aprile. Perché proprio Loreto? Perché lì c’è un ricordo vivo – le stesse pietre della Santa Casa – di come Maria dicendo “sì” all’arcangelo Gabriele ha dimostrato di sapersi fidare di Dio e delle sue promesse: «Eccomi, sono la serva del Signore: avvenga di me secondo la tua parola».
La voglia di stare assieme c’è, i pullman stanno compiendo le ultime manovre di parcheggio ed il cielo – purtroppo! – si sta velando di nubi che, durante il viaggio di andata hanno rilasciato qualche goccia di pioggia. Ma ecco l’ingrediente a sorpresa: la fiducia sconfinata nella mamma di Gesù, che anche questa volta non ha permesso che la gioia venisse meno, proprio come quella volta, a Cana di Galilea. Infatti, man mano che ci avvicinavamo alla Santa Casa (da Ancona in avanti), il cielo si apriva sempre di più e, quando siamo scesi dagli autobus, ecco il sole pur con qualche velatura persistente.
Durante la mattinata, ospitati dalle Suore di Gesù Redentore, i nostri ragazzi hanno sapientemente e diligentemente alternato un corposo momento di catechesi sulla Pasqua ormai vicina e di lavoro a gruppi con un altrettanto apprezzato momento di gioco e svago favorito dal clima mite e dall’ampio spazio verde attorno alla casa. Dopo il pranzo (in parte autogestito, in parte condiviso con i molti genitori presenti), mentre i ragazzi con le catechiste preparavano i canti e le preghiere per la messa, gli adulti si sono intrattenuti con don Andreas per un momento di confronto e di dialogo a 360° incentrato soprattutto sull’educazione dei ragazzi e la testimonianza di fede in famiglia. A detta di tutti, l’incontro è stato molto positivo e fruttuoso. Ciò che è emerso da più di un genitore è la necessità di ripetere esperienze di fraternità come queste, che formano le coscienze, ristorano dalla vita stressata del nostro quotidiano e ci danno la possibilità di intessere relazioni significative.
Verso le 15, “depositato ciò che era di peso”, ragazzi, genitori e catechiste, si sono diretti a piedi verso la Basilica in una sorta di pellegrinaggio mariano. Dopo aver visitato la stupenda chiesa e la cappella dei duchi di Urbino, con ordine ci siamo diretti in Santa Casa, dove ciascuno (grandi e piccoli) ha potuto aprire il proprio cuore alla comune Mamma del cielo. L’intensa giornata, poi, ha avuto il suo momento culminante nella santa messa, molto partecipata, celebrata nella Basilica inferiore.
Stanchi ma contenti, fatti gli ultimi acquisti e gustato un gelato ristoratore, siamo ripartiti alla volta della nostra amata città ducale.
AF