Giovedì 19 gennaio, nel contesto della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, nella sala riunioni del Centro Pastorale di Fano – già sede del Seminario Regionale – si è tenuto un evento singolare e molto significativo: un incontro di formazione e condivisione rivolto in maniera unitaria al clero ed ai religiosi (nonché ai laici interessati) delle tre diocesi della nostra Metropolia di Pesaro – Urbino – Fano, organizzato e coordinato dall’Ufficio ecumenico interdiocesano. A dare la loro buona testimonianza di comunione i tre Vescovi, mons. Piero Coccia, mons. Giovanni Tani, mons. Armando Trasarti. Avrebbe dovuto portare il saluto della parte luterana e tenere un sermone il Prof. Peter Lodberg, dell’università di Aarhus, purtroppo assente per indisposizione. Tra i presenti, padre Costantin della Chiesa Ortodossa Rumena.
L’incontro di giovedì e, più in generale, l’ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani in questo 2017 acquista un valore aggiunto notevole, in quanto esattamente 500 anni fa, nel 1517, Martin Lutero espresse preoccupazione per quelli che egli considerava abusi nella chiesa del suo tempo, rendendo pubbliche le sue 95 tesi. Non dimentichiamo che, proprio per questo motivo papa Francesco il 31 ottobre ed il 1° novembre 2016 ha compiuto uno storico viaggio apostolico in Svezia, incontrando la comunità luterana e la comunità cattolica.
La mattinata si è aperta con il canto del “Veni Creator Spiritus” ed un breve ma intenso momento di preghiera ecumenica. È poi proseguita con la relazione del prof. don Angelo Maffeis, che ha illustrato con passione, chiarezza e competenza lo status quaestionis circa il cammino dei cristiani verso l’unità. Nell’ambito dell’attività ecumenica, infatti, don Maffeis ha una competenza ed un ruolo non marginale: dal 1995 fa parte della Commissione Internazionale del Dialogo Cattolico-Luterano. Nel 1999 è stato nominato membro della Commissione “Fede e Costituzione” del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Nel 2002, infine, è stato nominato consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. È inoltre Presidente dell’Istituto “Paolo VI”.
Nel suo intervento il relatore ha fatto costante riferimento al testo “Dal conflitto alla comunione”, il documento preparatorio delle celebrazioni di questo V centenario della Riforma Protestante, pubblicato dalla commissione congiunta luterana-cattolica sull’unità. Il concetto fondamentale su cui don Maffeis ha inteso incentrare l’attenzione è che questa commemorazione cade in un contesto di globalizzazione, è “costretta” a fare i conti con la necessità di una nuova evangelizzazione (tanto per i cattolici, quanto per i luterani), e – soprattutto – è la prima che si colloca in un’epoca ecumenica. E quest’ultimo dato è di estrema importanza, da un punto di vista storico e teologico, in quanto superate le acrimonie reciproche ed i toni polemici, è possibile guardare più positivamente le ragioni degli altri, cogliendo il bene che esse suggeriscono e farne, di conseguenza, tesoro. Afferma il documento ai nn 222 e 224, «I riformatori non furono animati dal desiderio di fondare una nuova Chiesa, e secondo la loro propria visione non lo fecero. Essi volevano riformare la Chiesa e riuscirono a farlo all’interno del loro campo di influenza, sebbene con errori e passi falsi. […] Nel 2017, quando i cristiani luterani celebrano l’anniversario dell’inizio della Riforma, non per questo festeggiano la divisione della Chiesa d’Occidente. Nessuno che sia teologicamente responsabile potrebbe celebrare la separazione reciproca tra cristiani». Infatti, si legge al n° 230: «La divisione del corpo di Cristo è contraria alla volontà di Dio». Un sentito grazie a don Mario Florio, moderatore e regista della fruttuosa mattinata.
Don Andreas Fassa