Il “Magazzino del Vestiario” della Caritas è diventato “Emporio dell’abbigliamento” ed è stato inaugurato il 15 novembre scorso dall’Arcivescovo Piero Coccia, alla presenza di varie autorità, tra cui il sindaco Matteo Ricci, l’Assessore Sara Mengucci e i presidenti dei clubs che hanno contribuito alla ristrutturazione dei locali: Lions Club Pesaro Host, Lions Club Pesaro Della Rovere, Rotary Club Pesaro, Rotary Club Pesaro Rossini, Soroptimist Club Pesaro . “Il cambiamento del nome non è un fatto puramente formale, ha spiegato il neo direttore della Caritas Emilio Pietrelli, ma indica un vero e proprio mutamento di stile e di logica: aiutare le persone a rivestirsi della loro dignità; creare un luogo di incontro e di rapporto paritario tra chi dona e chi riceve”. A tale scopo è stata rinnovata la procedura di raccolta e distribuzione degli abiti, resa più rispettosa del valore della persona. D’ora in poi, infatti, esisteranno due centri distinti. Un “Centro di raccolta degli abiti usati” – a Villa Fastiggi, in via Serra 164, già aperto dal 7 novembre (lunedì ore 9.30-11.30 e giovedì ore 16-18) – dove verranno accettati soltanto abiti puliti, lavati, stirati, non rotti, che siano davvero riutilizzabili: per questo dovranno essere portate solo modeste quantità di panni alla volta, per permettere ai volontari di visionare la merce insieme ai donatori.
L’altro centro è appunto l’ “Emporio dell’abbigliamento” – in via Mazzini 46 (martedì ore 16.30-18.30 e venerdì ore 9.30-11.30) – che è stato concepito come un vero negozio di vestiti, scarpe, coperte e biancheria per la casa, dove ciascun prodotto recherà un prezzo non in euro, ma simbolicamente in punti: chi si trova in difficoltà dovrà prima rivolgersi al Centro di Ascolto della Caritas, dove gli verrà assegnato un “monte-punti” annuale; poi potrà recarsi all’Emporio per scegliere gli indumenti, il cui “costo” verrà scalato dal punteggio complessivo. Proprio per permettere una distribuzione più ordinata e funzionale, il servizio verrà erogato esclusivamente su appuntamento (ogni 30’ per non più di 4 utenti alla volta) prenotabile presso lo stesso Centro di Ascolto.“Il gesto del donare, ha detto Andrea Mancini, ha valore non solo come sostegno a chi si trova nel bisogno materiale, ma anche come atto che educa chi lo compie. L’Emporio, quindi, vuole offrire alla città una testimonianza di educazione al rispetto della dignità del povero”. “Senza dimenticare, ha aggiunto l’Arcivescovo, che la vera dignità della persona si fonda su Cristo e che il bisogno materiale è segno di un bisogno più profondo di fede e di amore”. Gli stessi locali del resto – ha detto padre Aldo Marinelli, priore dei frati di San Giovanni – richiamano a questa unità di carità e fede, essendo dedicati a due santi francescani pesaresi, Beata Michelina e Beato Cecco, che hanno vissuto la carità nel loro tempo e continuano ancora oggi ad ispirarla.
L’Arcivescovo ha poi fatto notare come a Pesaro si sia ormai formata, nello spazio di alcune vie limitrofe del centro storico (via Passeri, via Mazzini, via Mazza, via del Teatro), una vera e propria “cittadella della carità”, con servizi divenuti veramente numerosi e fondamentali per tutta la città: il Centro di Ascolto (dove quest’anno sono passate circa 1700 persone, di cui 600 pesaresi, per essere sostenute nel pagamento di affitti, bollette, medicine e nella ricerca del lavoro); la Mensa (che offre un centinaio di pasti al giorno); l’Ambulatorio medico (con circa 250 visite l’anno); l’Emporio dell’abbigliamento, il Mercatino della solidarietà, la Casa Fra’ Arduino Priori, che da quest’anno ospiterà persone in emergenza abitativa. Più dislocate sono poi la Casa della Speranza, già aperta da lunedì 14 novembre per l’emergenza freddo dei senza fissa dimora e le 25 Caritas parrocchiali, che continuano ininterrottamente la loro attività.
Grazie non solo al contributo dell’8 per mille e di tanti enti privati e pubblici, ma anche all’impegno di tanti cittadini “comuni”, si è creato come un caldo abbraccio intorno alla povertà. Nel quale poi è compresa tutta l’opera formativa che la Caritas sta svolgendo nei confronti sia dei volontari (per i quali è stato attualmente organizzato il corso di cinque incontri “Venne e stette in mezzo a loro”) sia degli studenti, attraverso un progetto a cui hanno aderito ben 60 classi (38 di istituti superiori e 22 di scuole primarie). Come ha scritto Benedetto XVI, “la migliore difesa di Dio e dell’uomo consiste nell’amore; è compito delle Organizzazioni caritative della Chiesa rafforzare questa consapevolezza nei propri membri […] perché diventino testimoni credibili di Cristo” (Deus Caritas est).