URBINO – Ha suscitato una vasta eco e prodotto unanimi consensi la cerimonia per l’apertura della causa di beatificazione e canonizzazione della Serva di Dio Maria Teresa Carloni. La figura di questa santa donna inizialmente non era molto nota a livello popolare poiché i suoi meriti, oltre che da una vita di dedizione alla Chiesa, ai malati, ai poveri, derivavano anche da una lunga, intensa, rischiosa attività in favore della Chiesa del Silenzio – così era chiamata negli anni del comunismo la Chiesa dell’Est Europeo – svolta in stretta connessione con Papa Pio XII e con i suoi successori (Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II), che veniva portata avanti nella più rigorosa segretezza, per non compromettere i portatori ed i destinatari degli aiuti che venivano recati ai cristiane dei vari paesi comunisti. La cerimonia di sabato 1° ottobre in cattedrale, ha avuto il suo momento centrale nella richiesta di dare inizio alla causa di beatificazione e canonizzazione avanzata all’Arcivescovo Giovanni Tani da parte del Postulatore Ufficiale Volodymyr Pashkovsky.
<La fama di santità della Serva di Dio già posseduta in vita e diffusa tra chi la conosceva da vicino – ha affermato il Postulatore -, si diffuse e continua a diffondersi ogni giorno di più dopo la morte, avvenuta il 17 Gennaio 1983. La Serva di Dio ha una moltitudine di devoti non solo in Urbino, ma in altre regioni d’Italia e di Europa, dove è presente il suo esempio. Molti si affidano alla sua intercessione.
Il suo sviscerato amore per la Chiesa del silenzio, a cui consacrò tutta la sua attività, la sua mistica unione alla sofferenza di Cristo Crocifisso, la testimonianza della sua vita di povertà e di preghiera, le sue numerose opere benefiche, la sua illimitata fiducia nella Provvidenza, le sue virtù eroiche hanno suscitato l’ammirazione di migliaia di cristiani, e anche di non credenti.
Il ritardo nella richiesta di introdurre la Causa è dato da una serie di circostanze, per cui solo adesso si presenta il tempo favorevole per tale richiesta. La Causa di Beatificazione non è stata introdotta prima a motivo della riservatezza dei Documenti custoditi da Mons. Cristoforo Campana (1920-2006), che solo dal 2003 ha iniziato a consegnare gradualmente tutti i documenti a Mons. Alberto Di Chio e alla Prof.ssa. Luciana Mirri, residenti in Bologna. Non era possibile far conoscere questi documenti a motivo della prudenza, essendo in vita ancora troppe persone protagoniste, che avrebbero potuto averne conseguenze in persecuzioni.
Mons. Di Chio e la Prof. Mirri hanno ricevuto gradualmente la documentazione completa e l’Archivio Carloni, e, dal 2003 al 2006, intrapresa la lettura o la visione dell’insieme del materiale, hanno provveduto immediatamente al suo riordino, e a una sua collocazione protetta, utile e definitiva. Hanno anche scritto diversi libri in base a questo materiale, tra cui anche una biografia storica della Serva di Dio.
Stando ai fatti che risultano da una ricerca preliminare alla Causa, né Urbania, né Urbino conoscevano alcunché della figura o dell’operato della Serva di Dio Maria Teresa Carloni. Ciononostante continuava in Diocesi una non-conoscenza o addirittura una errata conoscenza della Serva di Dio, cosicché neanche dopo la morte di Mons. Campana, su interpellanza di Mons. Di Chio e Prof. Mirri, fu dimostrato interessamento alla possibile Causa di Beatificazione>. Passarono alcuni anni, quindi l’arcivescovo, dopo aver conosciuto la vita di Maria Teresa Carloni, anche incontrando personalmente Mons. Di Chio, la Proff.ssa Mirri, la signora Adele Carloni con il marito Angelo Veneziani da Perugia, ha deciso di costituirsi L’Attore della Causa di Beatificazione della Serva di Dio Maria Teresa Carloni>.
Il Postulatore ha concluso affermando che <La Beatificazione e canonizzazione della Serva di Dio contribuirebbe a mantenere vivo il suo spirito di particolare missione del servizio alla Chiesa perseguitata, e sarebbe di modello a tutte le anime generose della Chiesa Universale nel portare avanti il loro impegno quotidiano per il bene della Chiesa e la salvezza delle anime>.
Preghiera a Maria Teresa Carloni
Santissima Trinità, umilmente ti ringrazio per
aver donato alla Chiesa Maria Teresa Carloni,
forte esempio di vita cristiana, di fedeltà alla
grazia ricevuta, di servizio ai fratelli in difficoltà
materiale, morale e spirituale e di apostolato tra
quelli più perseguitati. Degnati, Signore, di glorificarla
anche in terra a Tua gloria, a sua esaltazione e a nostro
incoraggiamento. Ti supplico con tutta la mia fede e con
proponimento di migliorare la mia vita, di concedermi
la grazia che ti domando (si esprime la grazia desiderata),
confidando nella Tua divina Misericordia per intercessione
della Serva di Dio.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria
Al termine del rito, l’Arcivescovo mons. Tani ha esortato i fedeli ad invocare la Serva di Dio per avere da lei le grazie e così ottenere segni tangibili per portare avanti il processo canonico iniziato.
gdl