URBINO – Nei giorni scorsi un nutrito gruppo di studenti del nostro Ateneo, ha partecipato al Giubileo della Misericordia. Levento, proposto dalla pastorale universitaria, è stato suddiviso in tre tappe. Nelle prime due, i ragazzi si sono ritrovati nella monumentale chiesa di S. Domenico, per altrettanti momenti di riflessione, attorno ai temi: “Allontanati da me perché sono peccatore” e “Il suo desiderio è verso di me”. Nel primo si è partiti dal prendere consapevolezza dellessere peccatori per poter sentire e gustare il perdono di Dio. E questo è possibile dopo aver scoperto che Lui ci ama così come siamo. Nella seconda catechesi, i giovani sono stati indirizzati alla scoperta e al valore del proprio corpo e quindi anche della sessualità, al fine di darle un ordine eregolarla per non sciupare questo grande dono di Dio. Nella giornata conclusiva i partecipanti si sono ritrovati, insieme allArcivescovo, sotto la sede centrale dellUniversità, nel cui stemma vi è limmagine della Madonna Immacolata, per poi giungere in processione nella Basilica Cattedrale, varcando la Porta Santa. Prima della liturgia penitenziale, mons. Tani ha invitato gli studenti a riflettere sul gesto di verità che stavano per compiere. «Abbiamo unorigine che ci ama: il Padre. Siamo un po tutti come il figliol prodigo: spesso ci allontaniamo ma ci ritroviamo più morti che vivi; tornando da Lui sentiamo che non possiamo stare senza questa origine. Abbiamo un fratello che è Gesù, il quale ci mostra come essere figli di questo Padre». Quindi don Luca Ferrari, partendo dal brano del Vangelo di Luca che invita ad “amare i nemici e a far del bene anche a quelli che ci odiano”, si è confrontato con i gli studenti sul vero significato dellatto di riconciliazione che oggi ai più sembra un sacramento superato. «Alla parola confessione», ha detto don Luca, «spesso associamo il significato di tristezza, fatica, rifiuto, mentre al peccato colleghiamo la gioia, la gratificazione per un piacere raggiunto, anche se effimero e fugace. Vi è un capovolgimento di significato che è molto ingannevole e penetrante. Mentre il Vangelo ci richiama gli esempi del pastore che gioisce dopo aver ritrovato la pecora smarrita, della donna che festeggia con le amiche per la moneta ritrovata, del padre che organizza un gran banchetto, per il ritorno del figlio, uccidendo il vitello grasso». Sono seguite le confessioni e poi la recita della preghiera di ringraziamento per il perdono ricevuto.
Giuseppe Magnanelli
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Mai stato ad Urbino.