IL GIOCO D’AZZARDO A PESARO E IN PROVINCIA / 2
Un bancomat nella sala slot
Queste sono alcune foto scattate l’altro giorno. Mi sembra che disvelino apertamente la maschera della parola “legalità”. Sono foto di una sala scommesse nei pressi del Palazzetto Adriatic Arena di Pesaro. Bene, nell’atrio che immette all’interno vi è uno spazio privato con uno sportello Bancomat di una nota Banca.
Tale sportello è dedicato, almeno in via preferenziale, agli utenti della sala giochi, scommesse e affini. Altrimenti sarebbe stato posto all’esterno e non in uno spazio “proibito”, sulla pubblica strada, dove sono attigui tanti altri e vari commerci.
Si sa che in Italia vi sono circa 800.000 persone che soffrono di ludo-patia. Una patologia terribile che dilapida risorse e che coinvolge nel vortice del disagio e della povertà intere famiglie. Parlo con cognizione di causa. Mi chiedo se sia legale che una banca, sostenuta anche con soldi pubblici, speculi su queste sofferenze. Offrendo denaro da bruciare, nell’inganno e nell’illusione delle slot.
Certo è legale, ovvio. Che domande. Non è forse altrettanto legale che un imprenditore piloti il fallimento della propria azienda, non pagando i fornitori, i creditori, scaricando il costo dei dipendenti sull’Inps (collettività) e riacquistando infine la propria ditta a un decimo, se non a un ventesimo del costo reale? E non è legale evadere il fisco per un milione di euro e patteggiare per 100.000 euro? Potremmo fare esempi innumerevoli. Legale? Legalissimo! Moralmente ammissibile? Ma che c’entra, se sia umanamente giusto. Che discorsi. Conta la legalità, non la giustizia. E’ la legge che è uguale per tutti, non la giustizia. Il diritto positivo ha da noi smesso da tempo di dialogare con le categorie dell’esistenza. Queste sono diventate lingua morta. E se gli esiti li vediamo ogni giorno, poco conta.
Legalità, società civile, laicità….ecc.. sono parole da rimettere sul banco, come le auto incidentate e sbilenche da raddrizzare. Per ridargli forma, immagine e anche significato.
Gianluigi Storti