L’ORDINAZIONE IN CATTEDRALE PER L’IMPOSIZIONE DELLE MANI DI MONS. COCCIA
Don Fabio: «Vi offro in dono il mio sacerdozio»
Una celebrazione solenne, ma anche gioiosa e festosa quella che si è svolta sabato 27 giugno in Cattedrale per il ventottenne Fabio Casadio, ordinato sacerdote dall’Arcivescovo Piero Coccia alla presenza di numerosi presbiteri e di una grande folla di fedeli. Moltissimi anche i giovani presenti in chiesa : ragazzi provenienti dalle parrocchie della nostra città e del paese di origine di Fabio (Merlaschio in provincia di Faenza); amici dell’Oratorio S. Giovanni Bosco; giovani famiglie missionarie in Perù; seminaristi di Ancona. Tutte persone che hanno accompagnato il neo-sacerdote nel suo cammino vocazionale, insieme ai tanti adulti ai quali l’Arcivescovo ha indirizzato un sentito ringraziamento, anche a nome dell’intera comunità diocesana.
Ai genitori, innanzitutto, per la loro presenza discreta e la generosità con cui hanno accettato di donare il figlio alla Chiesa. Agli educatori dell’Oratorio don Bosco, dove Fabio è stato affascinato dall’impegno verso i ragazzi e verso i poveri. Ai missionari in Perù, presso i quali, tra il 2006 e il 2008, il giovane ha sentito nascere la vocazione. Ai responsabili del Seminario Regionale di Ancona e a tutti i sacerdoti, i religiosi, i laici della nostra chiesa locale, dove il neo-presbitero ha vissuto una proficua esperienza pastorale. “L’essere sacerdote – ha dichiarato don Fabio ringraziando i presenti – è un dono non solo per me, ma per tutti voi”. Il sacerdozio, infatti, è un servizio grandioso reso agli uomini. Un servizio di cui l’Arcivescovo ha precisato la natura, commentando le letture del giorno.
Il sacerdote – ha detto – è chiamato a testimoniare la resurrezione di Cristo nella quotidianità, conducendo una battaglia per la vita dentro tante esperienze di morte, parteggiando con fermezza per il bene dentro il male, per la verità dentro la menzogna, senza indecisioni sulla scelta di campo da effettuare e da indicare al popolo. Il sacerdote è chiamato a donare la ricchezza della fede a coloro che vivono nella povertà, non solo materiale, ma anche spirituale: a chi non crede, a chi è nel dubbio, a chi vive l’esperienza religiosa più per convenzione che per convinzione. E’ chiamato, inoltre, a guarire le tante patologie (disagio, amarezza, rancore, disperazione) che affliggono il nostro tempo, gravemente segnato da una crisi e da una destrutturazione profonda dell’umano.
Una vocazione altissima, quella del sacerdote, per rispondere alla quale occorrono delle condizioni: da un lato, un rapporto intenso, innamorato, con il Signore, attraverso la preghiera, la meditazione della Parola, la celebrazione eucaristica, la comunione con l’Arcivescovo e l’unità con tutta la Chiesa; dall’altro un rapporto autentico con le persone, che richiedono attenzione, tempo, ascolto e che vanno accompagnate nell’esperienza di fede con apertura di cuore e amicizia. Don Fabio inizierà il suo cammino di presbitero come aiuto pastorale sia nell’Unità Pastorale di San Donato in Belvedere Fogliense e Corpus Domini in Padiglione sia nella Parrocchia di San Lorenzo in Tavullia. A lui va la gratitudine della chiesa pesarese e la promessa di una preghiera fedele al Signore che ha iniziato per primo questa storia così importante.
Paola Campanini