CARPEGNA – Dal 13 al 19 luglio il campo scuola organizzato dalle parrocchie dell’Unità Pastorale di Urbino ha visto nella suggestiva pieve di San Giovanni Battista in Carpegna 26 ragazzi e ragazze delle medie, una decina di adolescenti e qualche adulto per vivere ed essere felici insieme.
Questo campo ha riempito di senso la vita di molte persone, perché ha perforato gli animi, costituendo tanti canali, dai quali potesse uscire l’amore che è in ognuno di noi. E’ stata un’operazione anche violenta in alcuni casi, sicuramente decisa e decisiva. Queste vie di uscita erano il giocare, l’apparecchiare la tavola, il pulire i bagni, il servire messa, il vivere una bellissima passeggiata nel cuore del parco del Sasso Simone: tutte provocazioni per il nostro animo che nella vita quotidiana sono sempre presenti, ma sono più nascoste. Il fatto che i partecipanti fossero numerosi ha aiutato moltissimo ad entrare nell’ottica del servizio, perché ha spronato ad impegnarsi di più. E così tante persone bucherellate da adesso andranno in giro, riuscendo con più fatica a chiudere le porte del loro cuore.
Come tema del campo è stato scelto Harry Potter, punto di partenza per alcune riflessioni sull’amicizia e sulla fede e in particolare per l’organizzazione dei giochi: i ragazzi, divisi nelle quattro case di Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde, hanno realizzato i relativi scudi e si sono sfidati nel torneo di Quidditch, solo che a farli volare non erano le scope, ma la gioia e la voglia di giocare. Un gioco molto amato è stato quello dei gavettoni, il quale, oltre a rimediare al caldo, ha fatto scatenare i ragazzi, ma che, a malincuore di tutti, meno che dei primi interessati, ha risparmiato i don e gli altri organizzatori. Inoltre, una sera i ragazzi sono stati mandati a letto prima del solito, con la scusa che il giorno seguente sarebbe stato particolarmente impegnativo…poveri incoscienti! Non sapevano infatti che sarebbero stati vittime di un “pauroso” gioco notturno, una volta svegliati di soprassalto, con la percussione di pentolame da parte dei crudeli animatori nel cuore della notte. I ragazzi, poi, hanno saputo bene come vendicarsi, bombardando di gavettoni gli animatori colti alla sprovvista.
La messa, parte culminante, è stata celebrata ogni giorno da don Andreas, che grazie alle sue omelie è riuscito a toccare i cuori dei ragazzi, svelando l’immeritato amore che la Parola di Dio ci regala, incentrando le sue parole soprattutto sulla vocazione e sull’amicizia. A proposito di quest’ultimo argomento, è stato tenuto anche un momento di deserto, una mezzoretta di riflessione individuale, che è servita ad alimentare il dialogo con se stessi e quindi con Dio, a chiedersi quale fosse la Sua volontà su ognuno di noi.
Col riposo la stanchezza ti lascia, ma il ricordo rimane indelebile.
Anna Borlenghi