Il Califfo nero minaccia di sbarcare in Italia per poi invadere l’Europa. Intanto non ci crediamo, ma vorremmo chiarirgli alcune difficoltà che può incontrare. Lo sbarco in Sicilia potrebbe costargli caro; Garibaldi per sbarcare a Marsala dovette prima accordarsi coi Picciotti. Gli americani, nella seconda guerra mondiale per invadere la Penisola dovettero fare un patto con la Mafia. Questa si farebbero pagare per ogni bomba e per ogni kalasnikov importati e pretenderebbero mazzette per ogni kamikaze. Ma ammettiamo che possedendo molto denaro ed essendo tipi tosti riescano ad invadere la Sicilia, qui hanno due strade: o risalire la Calabria, ed avrebbero a che fare con la ’ndrangheta, oppure partire da Bari per respirare le fetide arie della fonderia Ilva rischiando brutte malattie, e poi come la mettiamo con la Sacra Corona Unita? Proseguendo dovrebbero passare per Napoli ed in questo caso si farebbero trafugare soldi, armamenti e quant’altro possa servire per una guerra. Pazienza, poniamo che siano fortunati e raggiungano Roma. Qui verrebbero agganciati da una marea di politici che, con la scusa di accordarsi e di trattare la pace, li disarmerebbero in men che non si dica. Che si guardino poi dai vigili urbani, fra zone a traffico limitato, centro storico, sensi unici, riuscirebbero a multare qualsiasi toyota li trasporti. Sempre risalendo la Penisola si troverebbero in Toscana e qui i fiorentini si metterebbero a bestemmiare Allah facendoli arrabbiare di brutto. Continuando nel viaggio si troverebbero davanti la Lega Nord. Quelli sono veramente duri, un ostacolo insormontabile. In conclusione, signor Califfo, ma è proprio sicuro che le convenga? Continui pure a minacciare, che le riesce bene, ma per l’invasione dell’Italia ci pensi meglio.
Alvaro Coli
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