URBINO – In 30 anni novecentonovantanove pozzi per l’acqua hanno dato da bere a circa un milione di ugandesi, abitanti nell’arida e remota regione del Karamoja, nord-est dell’Uganda. Il pozzo numero mille Africa Mission (con il suo braccio operativo Cooperazione e Sviluppo) ha deciso di donarlo a papa Francesco. Una riproduzione in scala verrà consegnata al Pontefice durante l’udienza generale di mercoledì 3 dicembre in Vaticano.
Sul pozzo perforato verrà posta una targa con la seguente dedica: “Il pozzo di Papa Francesco. Nel 20° anniversario della morte di don Vittorione (1994-2014) gli amici di Africa Mission-Cooperazione e Sviluppo donano a Papa Francesco il millesimo pozzo perforato per essere a fianco dei fratelli karimojong”.
Questo pozzo sorgerà in un luogo simbolo del Karamoja. Pescherà l’acqua ad una quota tra i 20 e i 40 metri nel sottosuolo ed erogherà 600 litri all’ora. Di fatto un migliaio di persone al giorno si approvvigioneranno alla pompa che disterà dai centri abitati più vicini circa un chilometro. Il pozzo del Papa arriva così al culmine di una lunga campagna di perforazioni iniziata esattamente trent’anni fa, il giorno 15 settembre del 1984, data della ordinazione sacerdotale di don Vittorio Pastori.
Si è voluto coinvolgere più gente possibile per il pozzo del Papa lanciando anche una sottoscrizione; a tutti coloro che contribuiranno sarà dato un attestato di “Costruttore di speranza” con un grazie per aver voluto condividere questa grande gioia. Possiamo considerare questo avvenimento come il momento “forte” delle celebrazioni per il ventennale della morte di don Vittorione.
A Roma gli amici di Africa Mission si recheranno già martedì 2 dicembre e celebreranno una Messa nella basilica di San Pietro all’altare della Cattedra nel pomeriggio, alle ore 17. Il mattino seguente, alle ore 10,30, la partecipazione all’udienza del mercoledì con il Santo Padre in piazza San Pietro.
Al termine i sostenitori di don Vittorione si ritroveranno in aula Nervi per un saluto “privato” di papa Francesco. Così almeno si spera. Sono attese oltre 400 persone provenienti da tutta Italia, di queste 120 sono state coinvolte dalla sede di Urbino.
don Sandro De Angeli