URBINO – La nostra carissima e amatissima Madre Maria Angela Tamanti è tornata alla casa del Padre. Anna nacque in Urbino il 22 dicembre del 1930, entrò in questo monastero di S. Caterina il 28 agosto 1950, vestì l’abito religioso come novizia l’8 maggio 1951, emise la prima professione religiosa nell’Ordine di Sant’Agostino il 20 giugno 1952 e la professione solenne il 2 luglio 1955.
Alla scuola dell’Abbadessa Madre Giuliana Camillini apprese che vivere con autenticità il carisma agostiniano significava mettere al servizio dell’unità della carità tutte le proprie risorse spirituali, affettive, umane e fisiche, per cui mai si risparmiò nel dono di sé alla Comunità, alla Chiesa, all’Ordine.
È stata religiosa sempre gioiosa, pienamente realizzata come donna e consacrata, capace di vivere nel silenzio e al momento giusto offrire invece la carità della sua saggia parola. Offrì il proprio servizio alla vita comune – alla quale teneva molto – svolgendo i diversi uffici e compiti che, di volta in volta, l’obbedienza le affidava; in particolare, spiccarono in lei la capacità di confezionare ricami di diverso tipo, per cui lavorò per quarant’anni come ricamatrice, e la cura del canto liturgico.
Nel 1980 la Comunità la scelse come Madre e guida della Comunità, ruolo che svolse ottimamente, e qui emerse la sua attitudine ad essere Madre di tutte, capace per prima cosa di stringere in unità la comunità, attorno non a sé ma al Signore. Fu sempre entusiasta dell’ideale monastico agostiniano: nulla tollerava che fosse contro la carità e la comunione fraterna, perciò si adoperava a ristabilirle ogni qual volta venivano infrante od offese.
Nel 1989 fu chiamata ad assumere il compito di Preside Federale; lo svolse con tutta la dedizione di cui era capace. Soffrì all’inizio il distacco dalla sua amata Comunità, ma abbracciò di cuore la “Comunità più grande” della Federazione dei Monasteri agostiniani d’Italia. Questo nuovo incarico lo eseguì con un suo preciso taglio: quello di essere una Preside presente nella vita dei singoli monasteri e nei loro concreti bisogni. Non si risparmiò nell’offrire aiuto, conforto, sostegno, sempre pronta a partire e ad andare nelle comunità che richiedessero la sua presenza. Quando questo incarico divenne troppo pesante per le sue forze, rassegnò le dimissioni e alla fine del 1996 rientrò nella sua Comunità di Urbino.
Nel 1997 fu rieletta Abbadessa, incarico che ha svolto fino ad oggi. In questi anni ha condotto la Comunità con soavità e fermezza tanto che la chiamavamo “tenera roccia” ed anche “Madre turbo” per la dinamicità fisica e di mente che la contraddistinguevano. Era la prima a svolgere i lavori più semplici ed umili della vita comunitaria, memore del Vangelo che dice: «Chi di voi vuol essere il primo, sia servo di tutti».
Ha visto la comunità rinnovarsi con l’ingresso di nuove vocazioni, per le quali si è spesa senza risparmio, prodigandosi nel consegnarci quella ricchezza e saggezza spirituali di cui il Signore le aveva fatto dono, e che ora noi sentiamo come un dovere continuare a far vivere e fruttificare. Ebbe a cuore che il monastero – così come voleva Agostino – fosse un centro di preghiera, di spiritualità, di riscoperta del senso della vita, immagine viva di Chiesa per tutti, anche attraverso l’iniziativa del Progetto Un Monastero nella città, del quale fu sempre molto entusiasta.
È stata un vero e proprio punto di riferimento per gli amici e conoscenti di Urbino sua città, capace di offrire conforto, consolazione, amicizia a tutti e a ciascuno in particolare; nessuno veniva trascurato ma accolto con amore materno.
Ci ha lasciate così velocemente come dinamicamente era vissuta e la nostra Madre Turbo è stata “turbo” anche nel darci l’ultimo saluto: domenica 2 marzo 2014, circondata da noi sue figlie, ci ha preceduto e ci aspetta in Paradiso.
Le Monache Agostiniane
Monastero S. Caterina d’Alessandria
Urbino