Mandato agli Operatori pastorali”, Convegno diocesano “I laici nella chiesa: una presenza di corresponsabilità”, Festa del Santo Patrono Terenzio : tre eventi particolarmente significativi, presieduti da S.E. Mons. Piero Coccia, con i quali la Chiesa di Pesaro ha inaugurato, secondo tradizione, il nuovo anno pastorale. Unico il filo conduttore: la presenza dei laici nella Chiesa. Un tema già messo a fuoco dal Concilio Vaticano II (con la Gaudium et spes, la Lumen gentium, la Apostolicam Actuositatem), ripreso dalla esortazione apostolica post-sinodale di Giovanni Paolo II (Christifideles laici) e rilanciato oggi come estremamente attuale. Attuale “non tanto per la scarsità numerica dei sacerdoti”, ha precisato l’Arcivescovo agli Operatori pastorali: “C’è ben altro! C’è di mezzo la natura stessa della chiesa, che è mistero di comunione!”
Con il Concilio – ha detto il prof. Sergio Belardinelli, relatore del Convegno – è stato superato il modello che raffigurava i laici come puri “esecutori” di servizi ecclesiali all’interno della parrocchia e della diocesi oppure semplici “collaboratori” dei sacerdoti. Ai laici è stata riconosciuta una “corresponsabili” nella missione della Chiesa nel mondo e per il mondo. A loro è chiesta “l’audacia di una presenza visibile e incisiva nella società postmoderna”. Le due dimensioni di questa presenza – intra-ecclesiale ed extraecclesiale – sono tra loro strettamente connesse: ciò che i laici fanno nel mondo, infatti, dipende molto dalla consapevolezza che essi hanno dell’essere “chiesa”, così come la loro azione dentro la chiesa è strettamente legata alla conoscenza e all’esperienza che hanno del mondo. Tale unità implica il superamento della frattura tra fede e vita ed esige una identità profonda e una formazione permanente.