La bellezza scenografica della Basilica di San Pietro e del colonnato del Bernini, pienamente valorizzata dalla splendida giornata primaverile e dai colori della folla festante che gremiva la piazza, ha offerto un cornice straordinaria ai 2.500 pellegrini delle diocesi di Pesaro Fano e Urbino giunti a Roma per incontrare Papa Francesco, sotto la guida dell’Arcivescovo Metropolita di Pesaro mons. Piero Coccia, di mons. Armando Trasarti, Vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola e di mons. Giovanni Tani Arcivescovo di Urbino-Urbania-S. Angelo in Vado. Tra loro anche un’argentina, Iris, trasferita a Pesaro trent’anni fa, prima per motivi di studio e poi di famiglia, naturalmente entusiasta di incontrare per la prima volta un Papa, il “suo Papa”.
L’evento, preparato a lungo dal parroco di S. Maria di Loreto di Pesaro, don Giuseppe Fabbrini, è stato programmato con cura in tutto, comprese le lunghe file ai controlli per l’ingresso in piazza e in Basilica, dove nel pomeriggio, dopo un velocissimo pranzo al sacco, si è tenuta la concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Piero Coccia. Un evento atteso, previsto: eppure sorprendente per chi lo ha vissuto. Come il ritrovarsi entro quel popolo gioioso, la cui presenza rendeva evidente che la Chiesa non è una istituzione, ma una realtà viva, ancora piena di fede e di speranza, intensamente unita al suo Pastore. Sorprendente come ascoltare Papa Francesco, le cui parole sono state, secondo il suo stile, di una tale semplicità e immediatezza da risuonare come nuove, pur essendo le stesse che la Chiesa ripete da duemila anni.
“Non siamo mai soli. Cristo è il nostro avvocato che ci difende sempre dalle nostre fragilità. Cristo è come una scala per salire sulla montagna della nostra felicità”. Al termine dell’udienza il Papa ha salutato in particolare i giovani, i malati e gli sposi novelli ed ha espresso la sua vicinanza alle popolazioni dell’Iran e del Pakistan colpite dal recente sisma. La gratitudine e l’affetto per questo Papa si toccava con mano tra i pellegrini. “E’ una persona buona, dolce, che dà l’impressione di trasparenza, di pulizia” ha commenta un gruppo di pellegrini della parrocchia del Porto. “Il nostro – dice Giovanni di Pesaro – è uno dei primissimi pellegrinaggi organizzati dalle diocesi italiane dopo l’elezione di questo Papa; è una grazia poterlo incontrare all’inizio del suo ministero”.
“Ma la prima ragione di questo pellegrinaggio – aggiunge Franca – nasce dal fatto che questo è l’anno della Fede, indetto da Benedetto XVI. Per me aver incontrato Papa Francesco e aver vissuto la celebrazione eucarestia sulla tomba di S. Pietro con i Vescovi della Metropolia è stato soprattutto un rinnovare la fede secondo la quale “Ubi Petrus, ibi ecclesiae”.L’Arcivescovo Piero Coccia, nell’omelia della S. Messa delle ore 15 da lui presieduta nella Basilica di San Pietro e concelebrata insieme ai Vescovi di Fano e Urbino e ai tenti sacerdoti presenti, ha ripetuto l’invito del Papa a “uscire dal recinto per testimoniare questa fede nelle periferie geografiche ed esistenziali dell’uomo”.