URBINO – Giovedì scorso 25 aprile – guidati dall’Arcivescovo mons. Giovanni Tani, dai loro catechisti e da alcuni parroci – i cresimandi dell’Unità Pastorale di Urbino, quasi al gran completo, hanno vissuto una giornata davvero speciale, alla scuola di un grande testimone della fede, San Francesco: si sono, infatti, recati ad Assisi in pellegrinaggio quasi a voler carpire il segreto della santità del “Poverello”. A fare da coordinatori della visita e da ciceroni nei luoghi di Francesco p. Samuele e p. Luca del convento di San Bernardino di Urbino.
Giunti ad Assisi, i nostri ragazzi si sono immersi nel clima di ascolto e di apprendimento visitando la basilica di San Francesco: quella inferiore, la cripta con le spoglie mortali del Santo e la basilica superiore con i meravigliosi affreschi raffiguranti la vita di Francesco. Padre Luca, spiegando i vari quadri, ha sottolineato che quello verso la santità, pur essendo un cammino lungo una vita, ha il suo incipit nella puntuale decisione di seguire Gesù, e questo momento è appunto quello della cresima che per i cresimandi di Urbino è ormai alle porte: il prossimo 23 giugno nella Basilica Cattedrale, per “l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria” del nostro Arcivescovo.
Prima del pranzo e dei pur doverosi acquisti, la visita alla chiesa di Santa Chiara ed alla cripta dove riposano i resti mortali della Santa. Nel pomeriggio – sotto il solleone di una giornata più che primaverile – le ultime due tappe del pellegrinaggio: il complesso di San Damiano dove è vissuta ed è morta Santa Chiara e la basilica di Santa Maria degli Angeli con la Porziuncola. Lì, a conclusione della giornata, nella cripta mons. Giovanni Tani ha presieduto la santa messa, che i ragazzi hanno vissuto – nonostante la visibile stanchezza per il caldo subito ed cammino percorso – con partecipazione e ed interesse. Nell’omelia, l’Arcivescovo, quasi continuando e completando le considerazioni di p. Luca, ha puntualizzato l’importanza di una fede vissuta giorno dopo giorno più con i fatti che con le parole, proprio come il Poverello di Assisi. Al termine della celebrazione ad ogni ragazzo è stato consegnato un “tau” simbolo della spiritualità francescana.
Da parte di tutti (cresimandi, catechisti e sacerdoti) il grazie al Signore per una giornata indimenticabile, vissuta all’insegna dell’amicizia e della consapevolezza che il cammino di fede è sempre un cammino condiviso, fatto di comunione e di collaborazione tra comunità e parrocchie. «Alla prossima…», ha ripetuto più volte mons. Tani salutando soddisfatto quasi singolarmente ragazzi ed educatori una volta tornati ad Urbino. Sicuramente, Eccellenza, ne sia certo. Forse abbiamo capito – come già è stato scritto su queste pagine – che “insieme è più bello”.
Don Andreas Fassa