Per gli organizzatori è iniziato il conto alla rovescia. Tutto è ormai pronto o quasi. Restano solo i dettagli. A coordinare il viaggio di oltre 1.500 pellegrini della diocesi di Pesaro che il prossimo mercoledì 17 aprile si recheranno a Roma, c’è don Giuseppe Fabbrini, parroco di S. Maria di Loreto di Pesaro. Chi lo conosce sa che don Peppe non è nuovo a imprese del genere e del resto i numeri non lo spaventano dato che la sua è tra le parrocchie più popolose di Pesaro contando quasi 8mila anime.
Don Giuseppe questa volta l’impresa è davvero titanica. Come siete arrivati a coinvolgere quasi due pesaresi ogni cento abitanti?
È vero, fino ad ora è stato abbastanza faticoso anche se non ho fatto tutto da solo e posso contare su una cinquantina di referenti parrocchiali. Abbiamo dovuto reperire 26 pullman prenotandoli da Pesaro, Rimini e Ancona. E avrebbero potuto essere anche di più ma le ditte avevano finito i pullman Euro5 gli unici autorizzati ad entrare in Vaticano. L’entusiasmo della gente è cresciuto soprattutto dopo il conclave e l’elezione di Papa Francesco ma va detto che quando il programma prevedeva ancora l’udienza con Papa Benedetto, avevamo già raggiunto oltre 600 iscrizioni.
Il 17 aprile è un giorno infrasettimanale e dunque molti saranno impegnati con il lavoro e la scuola. Chi sono i pellegrini?
In realtà hanno aderito di tutti. Ci sono gli anziani ma anche intere famiglie con bambini al seguito. Ci saranno anche una ventina di preti, cinque seminaristi e qualche politico locale in veste privata. Certo che partire alle tre del mattino e affrontare tutto in un’unica giornata con circa dieci ore di viaggio, dà il senso dell’entusiasmo della nostra gente.
A proposito di logistica, da dove partirete e quali momenti scandiranno le ore del pellegrinaggio?
Abbiamo previsto vari punti di raduno. Ad esempio il parcheggio del San Decenzio, Villa Ceccolini, Osteria Nuova, Soria e San Carlo. Altri pullman partiranno dalle singole parrocchie. C’è poi chi si muoverà con pulmini o in automobile. Abbiamo comunque prenotato 2.500 pass, compresi anche quelli per le diocesi di Fano e Urbino. Prevediamo di arrivare a Roma verso le ore 8.15. I pullman ci sbarcheranno al Gianicolo e in via della Conciliazione. Quindi ci metteremo subito in file per i controlli al metal detector e poter così accedere in piazza S. Pietro per l’udienza. Il pranzo sarà al sacco ma già alle ore 13.45 dovremo metterci nuovamente in marcia e passare i metal detector per entrare nella Basilica dove il nostro cammino sarà accompagnato dalle guide che ci spiegheranno le bellezze artistiche di San Pietro. Alle ore 15 è prevista la S. Messa che sarà concelebrata dai Vescovi della nostra Metropolia sull’altare della Cattedra, dietro l’altare papale. La liturgia sarà curata interamente dal nostro gruppo, compresi i canti, visto che avremo a disposizione anche l’organo. Dopo la S. Messa ci sarà un momento di libertà per ciascuno e ripartiremo per Pesaro verso le ore 17.30 per essere a casa verso le 22. Prima di lasciare Roma abbiamo chiesto agli autisti di fare un piccolo giro per vedere i monumenti della città anche se solo di sfuggita.
Don Giuseppe come definiresti questo breve ma intenso pellegrinaggio?
È un gesto significativo per le diocesi. Significa mettersi in cammino in comunione con il Vescovo e con il Papa. Andare a pregare sulla tomba di S. Pietro è anche un richiamo all’essenziale che ben si addice alle parole essenziali che sta dicendo papa Francesco. Direi che questo pellegrinaggio di un solo giorno può trasformarsi nel pellegrinaggio di una vita per ciascuno di noi.
A cura di Roberto Mazzoli
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1 commento
Sono una pesarese che dal 1960 vive in Germania ma il mio cuore è legato alla mia città, alla nostra Madonna delle Grazie,a San Terenzio al nostro Arcivescovo
e a vari sacerdoti. Ho fedeli amicizie che reggono oltre il tempo.
Mi unisco a voi spiritualmente.
Sia lodato Gesù Cristo