URBINO – Dopo la vittoria due anni fa nella categoria “Nuove Proposte” nella kermesse sanremese, dopo il secondo posto qualche mese dopo all’Eurovision Song Contest davanti a tanti giovani idoli della musica europea e dopo una tournée di concerti in tutta Italia, Raphael Gualazzi, il giovane pianista e cantante urbinate, si è preso un periodo lontano dai riflettori. Ora il pubblico e i fan hanno capito il perché: a Sanremo 2013, assieme agli altri tredici “big” della musica italiana, si esibirà anche lui, con due canzoni tutte sue difficili e non banali, che hanno richiesto tutto il suo impegno nella preparazione per convincere i vertici del Festival, a partire dal conduttore Fabio Fazio, ad essere ammesso tra i 14 cantanti in gara. E pare ci sia riuscito con successo, visto che già la critica lo annovera tra i migliori tre cantanti partecipanti, assieme ad Elio e le Storie Tese e Max Gazzé: i suoi due brani in gara (quest’anno ogni cantante ne porterà infatti una coppia) sembrano aver colpito l’orecchio dei pochissimi giornalisti che sono stati ammessi ad ascoltare in anteprima le canzoni. Su tutta la stampa risalta come uno dei pochi cantanti che ha presentato due brani entrambi di alto livello: sia “Senza ritegno”, scritto, prodotto e arrangiato da lui che “Sai (ci basta un sogno)”, arrangiato invece da Vince Mendoza, sono risultati fin dal primo ascolto due tra le canzoni meglio costruite nel testo e nelle melodie, con un senso e un tema non scontato. “Eleganti”, “raffinate” e “surreali” alcuni degli aggettivi usati dai critici per parlare delle due proposte dell’Urbinate; “Sai (ci basta un sogno)” in particolare rimanda all’opera, con un crescendo cantato e strumentale e versi che sanno di antico (<>), per culminare in un’esplosione musicale verso cui tutto il brano tende. Due anni or sono con “Follia d’amore” sbancò il palco dell’Ariston, aggiudicandosi sia il successo del grande pubblico con la vittoria tra i giovani, sia i premi della critica, della sala stampa e di Assomusica. Ne uscì una nuova voce della musica italiana, del tutto particolare sia per il genere musicale misto tra jazz, blues e melodia italiana, sia per una personalità timida che però tira fuori tutta la grinta nel momento di mettere le dita sui tasti bianchi e neri. Chissà se anche quest’anno il pubblico premierà Raphael, intanto lui ha già fatto la sua buona impressione alle orecchie degli esperti, che nel prossimo festival conteranno più del solito, visto che sarà reintrodotta la giuria “tecnica” presieduta dal premio oscar Nicola Piovani che varrà il 50% del punteggio. Come poi effettivamente andrà lo vedremo o, meglio, lo sentiremo.
Giovanni Volponi
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