Torniamo a parlare di Manuel De March. Lo avevamo già fatto la scorsa estate, in occasione dei campionati di nuoto Fisdir (Federazione italiana sport disabilità intellettiva e relazionale).
Manuel è un formidabile atleta di soli 17 anni. È un campione speciale “grazie” alla sua sindrome di Down. Sul profilo Facebook scrive “la parte più bella della mia vita è nello sport”. A soli quattro mesi è entrato in piscina e oggi pratica nuoto a livello agonistico con risultati eccellenti. Ma è anche un arciere infallibile, capace di tenere testa ai cosiddetti atleti normodotati.
Tuttavia, nonostante le tantissime vittorie collezionate, Manuel si trova oggi ad affrontare un avversario impari: il pregiudizio.
I fatti ce li racconta mamma Romina che, con una grinta esemplare, sta portando avanti questa battaglia in nome del diritto alle pari opportunità di tutti i ragazzi disabili. «Manuel – dice – è la prima persona Down, anzi il primo disabile intellettivo in Italia ed in Europa, ad aver fatto gare con la Federazione Italiana di Tiro con l’Arco (Fitarco ndr), fra normodotati». Dopo 7 gare, con ottimi risultati e nessun problema durante lo svolgimento, arriva però una delibera federale con la quale Manuel viene escluso da ogni competizione Fitarco. Non basta che nella fase regionale dei giochi studenteschi del 2010 Manuel sia arrivato secondo fra coetanei normodotati. A lui viene interdetta la pratica sportiva con l’arco perchè trisomico. «Dopo alcuni mesi – aggiunge Romina – la stessa Fitarco ribadisce, sulla propria rivista federale, l’esclusione di tutti i soggetti Down».
A questo punto la famiglia De March procede ad una denuncia per discriminazione. Si muove anche la Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) che appoggia il ricorso di Manuel. «Noi combattiamo per nostro figlio – spiega Romina – ma dietro i nostri sforzi ci sono i diritti di pari opportunità di tanti, perché se passerà Manuel, passeranno anche tutti gli altri e forse è questo che li spaventa». Il percorso però si fa lungo e snervante. Poi, tre mesi fa, succede un fatto incredibile.
La Fisdir organizza il primo campionato nazionale di tiro con l’arco a Fano, la città di Manuel. La competizione prevede la partecipazione di soli atleti disabili ma fuori concorso si presentano da tutt’Italia anche normodotati. Un gesto di solidarietà esplicito in attesa che la “giustizia” sportiva si pronunci.
Roberto Mazzoli
3 commenti
Purtroppo siamo governati da miseri esseri normo-deficienti.
Non trovo altre spiegazioni su casi del genere.
Un abbraccio .Ciao Manuel.
grandioso commento…………….
Manuel non ti conosco, ma ti voglio bene……………
Pietro Monti
Procida
Le vere barriere da abbattere sono quelle culturali…è questo lo scoglio maggiore…mai più discriminazione.