Cari Studenti, Genitori, Docenti, Dirigenti e Operatori della Scuola,
l’inizio di ogni anno scolastico rappresenta sempre un momento carico di attese, di speranze, ma anche di sfide.
L’esperienza scolastica, infatti, si colloca in un cammino educativo diretto a formare persone autonome e libere, in grado di assumersi il compito difficile delle scelte orientate al bene individuale e sociale.
La scuola costituisce un campo di sfida continua per tutti, dove l’educazione continuamente è interpellata. Se ciò è vero sempre, ancor più lo è in questa stagione culturale segnata dalla cosiddetta “questione educativa”, con tutta la problematicità che ne consegue.
E’ un dato di fatto che l’educazione soffre oggi di varie patologie che hanno una matrice unica: il riduttivismo. A pagare il costo più alto è la persona che viene penalizzata, sia a livello di mancato sviluppo di tutte le sue dimensioni, compresa quella spirituale, come anche a livello di un pieno e corretto approccio con la realtà, non riuscendo a cogliere di questa la totalità e tutto il suo significato profondo, compreso quello religioso.
J. Maritain afferma che “l’educazione è una questione di esperienza integrale”.La categoria di esperienza assunta nella sua integralità, una volta sgomberato il campo da ogni forma di riduzione, è dunque il cardine della proposta educativa che riguarda anche la scuola.
Da questa considerazione nasce l’urgenza di un ripensamento serio della “questione educativa”. Una questione che si ripropone come esperienza integrale che coinvolge necessariamente la dimensione religiosa della persona e l’interpretazione religiosa della realtà stessa. E’ impensabile escludere l’esperienza religiosa dall’esperienza educativa.
E’ da notare che l’imprescindibile punto di partenza per percorrere la strada dell’educare come esperienza integrale, è costituito dal mondo degli adulti i quali sono chiamati non solo ad insegnare ma a trasmettere alle nuove generazioni, in modo concreto e personale, la possibilità di compiersi integralmente vivendo la realtà secondo la totalità dei suoi fattori, compreso il suo significato ultimo. E’ questa la vera sfida che attende tutti coloro che hanno a cuore l’Educare.
Auguro a tutti coloro che sono impegnati nel difficile ma affascinante compito di “educare”, che l’inizio di questo nuovo anno scolastico costituisca l’occasione per una profonda riflessione sull’educare come esperienza integrale, perché ognuno al riguardo assuma le proprie responsabilità.
Agli studenti auguro poi un cammino scolastico vissuto non come peso ma come opportunità da valorizzare per la propria crescita; come un tempo in cui rafforzare aspettative e tener desta la passione per la vita, nell’incessante ricerca delle sue profonde motivazioni ideali e spirituali.
L’esercizio del mio ministero di Arcivescovo mi ha portato in questi anni ad incontrare tanti giovani, tra cui molti studenti. Grazie a questa possibilità che mi è stata data e che continuamente mi viene ridata, mi sono sempre più convinto che a Pesaro abbiamo un mondo studentesco ricco di potenzialità, disponibile ad un impegno serio e desideroso di incontrare nella fede la Verità di Cristo.
L’Anno della Fede indetto da Benedetto XVI costituisca una possibilità in più per realizzare questo incontro decisivo con la “Verità” di tutto l’uomo e di ogni uomo.
A voi giovani rivolgo il mio affettuoso saluto di Pastore che ha a cuore la vita di ogni persona e di tutte le persone.
Mentre auguro un buon anno scolastico, benedico tutti di cuore.
+ Piero Coccia
Arcivescovo