URBINO _ Alla veneranda età di 102 anni e mezzo si è spento all’Ospedale feltresco Umberto Franci. Era nato ad Urbino il 28 novembre 1909 ed ha trascorso la lunga esistenza nella sua città dedicandosi all’insegnamento e all’arte, ma anche impegnandosi nella vita amministrativa e sociale.
Sei mesi fa aveva festeggiato le 102 primavere nel calore della famiglia, circondato dall’affetto dei quattro figli, dei nipoti e dei pronipoti.
Le esequie, svoltesi nel Duomo di Urbino sono state celebrate dal vice parroco don Hugo Garcia Oliveros: è stata una cerimonia molto intensa e suggestiva; don Hugo ha eseguito il rituale in maniera puntuale e coinvolgente e nella omelia è stato molto efficace nel fissare le caratteristiche essenziale dell’uomo e dell’artista. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il sindaco Franco Corbucci, il presidente del consiglio comunale Lino Mechelli, l’ex presidente della giunta regionale Dino Tiberi, il presidente dell’Accademia Raffaello Giorgio Baiardi, molti amici, ex allievi e tanti urbinati che lo hanno conosciuto e che hanno con lui condiviso la vita della città. Maestro della xilografia, pittore efficace del paesaggio, Franci non ha mai cessato di lavorare e anche negli ultimi tempi continuava a sedersi davanti al cavalletto tenendo sempre viva la fiamma della passione artistica che ha caratterizzato la sua vita. Innumerevoli le mostre cui ha partecipato con successo ed i riconoscimenti ed i premi ottenuti a livello nazionale e locale. Attento alle vicende cittadine, Umberto Franci è stato anche impegnato nella vita sociale e politica della città: consigliere e assessore comunale è stato presidente dell’Azienda di soggiorno e turismo. Ha servito la Patria, come ufficiale, prima e durante il secondo conflitto mondiale, nell’esercito regolare e, dopo l’8 settembre, nelle formazioni partigiane.
Nel 1930 ha frequentato la scuola allievi ufficiali di complemento a Spoleto, ed ha prestato il servizio di prima nomina come sottotenente di fanteria. Nel 1938 otteneva la promozione a tenente e nel 1942 si apprestava a partire dalla Grecia per l’Africa, quando l’affondamento delle prime due navi del convoglio con tutto il loro carico umano da parte delle motosiluranti inglesi, determinava l’annullamento della partenza del contingente di cui faceva parte Umberto Franci, che nel frattempo era stato promosso capitano, in tal modo salvando miracolosamente la vita. Alla memoria dei tanti commilitoni deceduti Franci ha dedicato, al ritorno a casa, diverse opere tra cui “Soldati di guarnigione”, e “Difesa costiera”; un’altra xilografia, “Gesù che salva dalle acque” l’aveva eseguita per suggerimento della madre, come ringraziamento per essere tornato a casa sano e salvo. Il 1° febbraio 1944 entra a far parte della formazione partigiana CLN di Urbino e partecipa alle operazioni di guerra svoltesi in territorio metropolitano fino al 27 agosto 1944, ricevendo la qualifica di “partigiano combattente” e la croce al merito di guerra (per attività partigiana) ottenendo di essere equiparato ai combattenti volontari della guerra di liberazione. Nell’ottobre 1953 gli è conferita la qualifica di primo capitano. Per oltre mezzo secolo l’Esercito sembrava averlo dimenticato, ma, poco dopo aver compiuto i 100 anni gli è giunta la notizia della sua nomina a tenente colonnello.
Una vita piena sotto tutti gli aspetti quella di Umberto Franci che fa di lui un esempio da indicare alle nuove generazioni. L’ultima sua uscita pubblica è avvenuta proprio il 28 novembre 2009, giorno del suo centesimo compleanno. L’artista veniva ricevuto con tutti gli onori nella famosa Scuola del Libro di cui era stato prima allievo e poi docente apprezzato e impegnato, al cui insegnamento sono state affidate generazioni di giovani, e gli era stata dedicata una mostra delle sue belle Xilografie.
gdl
1 commento
Un ringraziamento per la vostra precisa biografia dello zio Umberto.