FANO – “Il nostro sogno per la comunità dei credenti: una Chiesa umile, misericordiosa, coraggiosa, affidata,conciliare”.
Questo il messaggio che il Vescovo ha voluto lasciare ai presenti nella terza e ultima giornata dell’assemblea diocesana. Tanti i punti toccati da Mons. Trasarti, in primis la necessità ritrovare la freschezza della vera missionarietà. “La missionarietà – ha spiegato il Vescovo – è intrinseca alla struttura essenziale, normale, quotidiana dell’esistenza cristiana. Non è un’aggiunta, né un di più: è semplicemente il modo cristiano di essere. La missione nasce dal cuore di Cristo che infiamma il nostro cuore con il suo stesso amore e ci fa guardare la storia con la sua infinita e appassionata misericordia”. “La vita della Chiesa – ha proseguito il Vescovo – non è segnata da un deficit organizzativo, né di analisi, bensì da una preoccupante crisi di fede.
Dobbiamo ridirci le ragioni della fede. La Chiesa esiste per evangelizzare indicando i volti e i nomi delle persone trasformate dall’incontro con Cristo in maestri-testimoni. Occorre far emergere la soggettività del popolo di Dio: memoria, discernimento e profezia. Il filo rosso è il volto della Chiesa. Chiesa chiamata a conversione. Chiesa non difensiva, ma positiva e creativa. Occorre altresì rinnovare la iniziazione cristiana indicando percorsi concreti di maturazione e di accompagnamento, mostrando il “fascino” della scelta”.
Mons. Trasarti ha poi posto l’accento sul mondo “l’obiettivo finale del grande progetto di salvezza di Dio, è il chiodo fisso di Dio, è la sua passione nel duplice significato di grande amore e grande dolore. Chi è allora questo mondo che anche noi dobbiamo amare con lo stesso amore di Dio? È l’umanità che ci passa accanto, questo è il mondo, è la nostra gente, i vicini, i lontani, i tanti in questi giorni particolarmente raggiunti, travolti e preoccupati a causa della crisi economica, sociale e morale in atto nella nostra società. Cristo Gesù ha voluto una Chiesa estroversa – ha concluso Mons. Trasarti -, una Chiesa protesa verso gli altri, una Chiesa che vuole essere lievito, che sa di essere il sale per questo si lascia assorbire per dare sapore alla storia, alla cultura, alla politica”.